MALGHE
E SCI DI FONDO
IL PARADISO
DI CASERE

Casere, 1595 metri sul livello del mare, è davvero un pugno di case alla testata dell'alta Valle Aurina e i suoi microvillaggi di malghe di Pratomagno (Prastmann) e Fonte alla Roccia (Trinkstein) rappresentano gli ultimi centri abitati in territorio italiano.


(Il segnavia che da Casere indica il Passo dei Tauri e la Forcella del Picco)


Qui la strada finisce: una sbarra impedisce alle auto di andare oltre. Una strada bianca procede ancora per un paio di chilometri, fino alla località di Fonte alla Roccia, dove sembra terminare definitivamente ogni segno di civiltà delle macchine.

A Casere lo sci da discesa con i suoi impianti, le file chiassose e la musica a palla sono rigorosamente banditi. È invece il regno dello sci di fondo – la sua Sonnenloipe è una delle più belle piste che io conosca - e dello sci alpinismo, con itinerari che arrivano a lambire le cime delle sue vette più alte e che hanno come punto di partenza e di arrivo Fonte alla Roccia/Trinkstein.


(Alla testata della Valle Aurina, verso la Forcella del Picco)


87 abitanti permanenti, nessun negozio, ristorante o locale da dopo sci (il caffè Erika ha ormai chiuso da molti anni e si è dovuto arrendere anche un piccolo negozio di parrucchiere). Tranne un’altra più modesta pensione, vi è un unico albergo, lo storico Berghotel Kasern, luogo di eccezionale valore storico tutelato dalla Provincia, che ininterrottamente da oltre 500 anni fornisce assistenza, ristoro ed ospitalità a viandanti e pellegrini, prima come ospizio e locanda, oggi come albergo altomontano.

In questo albergo, tanto in estate come in inverno, ho trascorso le mie vacanze per tutti questi lunghi anni, vedendo cambiare le famiglie che lo gestiscono, e non posso nascondere che sono rimasto assai stupito quando, chissà perché, un recente cambio di proprietari originari della sottostante S. Pietro, ultima frazione del Comune di Valle Aurina, lo ha voluto ribattezzare con un poco comprensibile Hotel Kason.


(Il Berghotel Kason)


Le camere, piuttosto frugali, hanno dalla loro la vista sul panorama superbo della cinta delle Alpi. In aggiunta, il cibo è ottimo e la cantina consente una scelta notevole.

Ma non pensiate di trovare moderne attrezzature per il wellness, massaggi al fieno o alla birra, piscine coperte o scoperte e tutte le proposte, anche le più astruse, che ora è possibile trovare in ogni stazione sciistica del Paese, da Cervinia a Cortina, fino a Roccaraso.

Qui si privilegia la lettura, si programmano le prossime escursioni e, soprattutto, si sta, come si diceva una volta, “in santa pace”.


(Il rifugio Giogo Lungo, alla base del Pizzo Rosso di Predoi)


Casere ed il versante sinistro orografico della Valle Aurina costituiscono il lembo nord-ovest del parco naturale Vedrette di Ries-Aurina (Naturpark Rieserferner-Ahrn in tedesco), un'area naturale protetta istituita nel 1988, che forma un comprensorio unico con l’austriaco Nationalpark Hohe Tauern (Parco nazionale degli Alti Tauri), costituendo con 2.457 km² la più estesa area tutelata d'Europa.

I turisti che non pratichino lo sci o non abbiano più l’età per affrontare i sentieri verso le cime e i rifugi che costeggiano la testata della Valle, approfittano, durante l’estate, della fitta rete di sentieri che conducono alle ancora numerose malghe, in cui è possibile – ed assai consigliato - assaggiare i prodotti tipici dei pascoli, ad iniziare dal famoso Graukäse, presidio Slowfood, dal classico sapore acidulo. Non è affatto un formaggio grigio e molti italiani se ne stupiscono, ma certamente un formaggio grossolano, come spiega meglio l’etimologia del nome, che deriva dal tedesco Grob.


(Vetta d'Italia. La caserma della Finanza ex rifugio Neugersdorfer Hütte)


A dimostrazione della rudezza della vita dei malgari, il Graukäse rappresenta il tipico prodotto di recupero, utilizzato per la loro povera dieta: viene infatti tradizionalmente realizzato con il latte vaccino scremato avanzato dopo la produzione del burro, con un contenuto di grassi inferiore al 2%, per il quale non si usa caglio, ma la coagulazione viene ottenuta per acidificazione.

In inverno, la più popolare è la breve escursione fino alla Malga Adler per assaggiare la sua ottima Gulaschsuppe e riscaldarsi con un autentico Jägertee, abbronzandosi al sole che per molte ore al giorno picchia sulla sua terrazza.


(La malga Adler, si fa musica con questi strumenti)


Il titolare della Adler, i cui figli sono ormai adulti, d’estate, per i turisti, usa improvvisare piccoli spettacolini musicali, utilizzando gli “strumenti” musicali tipici dei malgari sudtirolesi, dalle campane delle mucche alla cetra realizzata con un bastone e costellata di rumorosissimi piattini di rame, fino all’immancabile organetto.

Per i nuovi turisti, la immancabile “penitenza” è quella di dover indossare una sorta di elmo, costituito da uno scolaverdure a cui sono aggiunte due notevoli corna di stambecco.


(Casere, la chiesa dello Spirito santo)


Per i più pigri turisti di Casere, la principale ed unica “passeggiata” rimane quella del sentiero della Via Crucis, lungo il Torrente Aurino, che permette di raggiungere la chiesetta dello Spirito Santo, del XV secolo, consacrata dal cardinale, principe vescovo di Bressanone, ma soprattutto grande umanista Nicola Cusano.

Al suo interno gli affreschi del XVII secolo e la rappresentazione lignea della Trinità, ma anche un Crocifisso di legno dalla foggia estremamente realistica che porta con sé una leggenda: si narra che un tiratore lo usò come bersaglio per fare esercitazione prima di un torneo, trapassandolo da parte a parte. Vinse il torneo e per premio ottenne un toro. Quando, di ritorno a casa, il tiratore passò davanti alla chiesa in cui è conservato il crocifisso, il toro si imbizzarrì e lo uccise, punendolo così per il gesto sacrilego da lui compiuto.


(Casere, la chiesa dello Spirito Santo: il Crocifisso)


La chiesetta (Talschluss Ahrntal mit Heiliggeistkirche) con il suo campanile aguzzo è una delle chiese più antiche della Valle Aurina e dell'intero Tirolo, nonché la chiesa più a nord del territorio italiano.

È costruita su un piccolo rilievo, tra abeti ed imponenti rocce, necessarie a proteggerla dalle valanghe.

Una stretta spaccatura tra queste rocce venne utilizzata nel passato come strumento di espiazione: chi passava attraverso di essa strisciando contro la parete rocciosa lasciava su di questa i propri peccati, liberandosene.


(L'alta Valle Aurina e l'abitato di Predoi)


Dalla piccola chiesa, poco a nord dell’abitato, parte l’itinerario, molto caro anche agli scialpinisti, che risale la Valle del Vento, sul percorso dell’Hoch Tyrol Trail, fino al rifugio Lenkjöchl/Giogo lungo (2578 m.), sotto il Pizzo Rosso di Predoi (3495). Dal rifugio si può riscendere verso Casere attraverso la ampia Röttal (Valle Rossa), al cui fondo si trova la famosa miniera di rame di Predoi.

In estate, partendo da Casere, l’escursione certamente più bella e i panorami più impressionanti sono quelli che si possono godere quando dalla Malga Adler, dove d’inverno la pista da fondo lascia il posto alle tracce degli sci con le pelli, passando per la Lahner Alm, si sale a raggiungere la Birnlücke hütte (Rifugio Brigata Tridentina) per ammirare lo spettacolo del Picco dei Tre Signori/Dreiherrenspitze (3499), la cima più alta della Valle, ed i suoi ghiacciai.


(Dalla Valle del Vento alla Valle Rossa)


Dal rifugio, un breve tratto di salita porta alla Forcella del Picco (Birnlücke, in tedesco), che collega la Valle Aurina ed il Sud Tirolo con la salisburghese Krimmler Achental.

Dal Rifugio Brigata Tridentina, per tornare a Casere, piuttosto che seguire la via dell’ascesa, è consigliabile percorrere la lunga, ma più agevole, Lausitzer Höenweg che costeggia la Vetta d’Italia (2912) e raggiunge l’omonimo rifugio (Neugersdorfer hütte). Il rifugio fu edificato nel 1907 e dopo la Prima guerra mondiale fu assegnato dallo Stato italiano alla Guardia di Finanza che lo utilizzò a lungo come presidio di confine e che lo ha restaurato nel 1984. Dagli anni 2000 esiste una disputa tra la Guardia di Finanza e la provincia autonoma di Bolzano per capire di chi sia realmente la proprietà dell'immobile, con il risultato che esso, fino alla fine della querelle, rimarrà desolatamente chiuso…..


(Picco dei Tre Signori - foto SkiNick890)


Lungo la Lausitzer Höenweg, poco più in basso, si diparte il sentiero che mena al Krimmler Tauern Joch (il Passo dei Tauri), di cui avremo occasione di parlare, raccontandone la curiosa storia, nelle prossime puntate di questo racconto.

Per il momento basterà dire, tanto per la Forcella del Picco che per il Passo dei Tauri, che si tratta di passi relativamente semplici da transitare e che, proprio per questo, sono stati per secoli utilizzati come luoghi di passaggio tra le aree di lingua tedesca a nord ed a sud delle Alpi; ma sono anche e soprattutto i più brevi percorsi che collegano la città di Salisburgo e la Germania all’Adriatico ed a Venezia.


(La Sonnenloipe di Casere e sullo sfondo, la forcella del Picco)


Vere e proprie vie commerciali che sono state percorse non soltanto dalle popolazioni tirolesi, ma che hanno rivestito un’importanza che si è estesa a luoghi e mercati assai lontani dalla Valle Aurina. E che, per usare un’espressione roboante, ma in questo caso davvero adeguata, hanno visto, sulle loro pietre, come leggerete se vorrete continuare a seguirci, passare la storia.

(2. continua)


1 - ALTA VALLE AURINA, STORIE E MINIERE

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