Sono stati avvistati dopo ore e ore di ricerche i due cuccioli di Amarena, l'orsa-simbolo del Pnalm ammazzata a fucilate la sera del 31 agosto a San Benedetto dei marsi. Guardiaparco, carabinieri e volontari li hanno trovati nella notte nell'area dove la madre è stata uccisa, fra le case, i cespugli e i boschetti, tornati a cercare Amarena. Ma il recupero - nelle ricerche sono stati utilizzati speciali termocamere e droni - non è ancora cosa fatta. La corsa contro il tempo continua nella notte, i cuccioli hanno solo 9 mesi e rischiano di essere assaliti e sbranati da altri animali, anche dai cani. Quando li avranno recuperati, in base al loro peso e autonomia sarà valutato il da farsi: alla fine potrebbero anche essere rimessi in libertà.
La notizia della morte di Amarena, l’orsa dei quattro cuccioli del 2020, tornata madre con due nuovi piccoli a gennaio di quest'anno, era deflagrata con un comunicato del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (che oggi 2 settembre riunirà un Consiglio direttivo): è stata ammazzata con una fucilata da un abitante di San Benedetto dei Marsi, aveva sconfinato nel suo giardino. Le reazioni sono state tantissime, c'è una gran rabbia intorno alla sorte della madre di Juan Carrito, l'orso confidente morto anche lui a gennaio, travolto da un'automobile.
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IL RACCONTO DI AMARENA
E DELLA VOLPE ACCATTONA
“Alle 23 circa del 31 agosto - raccontava dunque l'altra sera la nota del PNALM - l’Orsa Amarena è stata colpita da una fucilata esplosa dal signor xxx alla periferia di San Benedetto dei Marsi, fuori dal Parco e dall’Area Contigua. Sono intervenute le guardie del Parco, in servizio di sorveglianza, vista l’area in cui Amarena era scesa coi suoi cuccioli". Il veterinario è arrivato con la squadra di pronto intervento, ma non c'era più nulla da fare.
L’uomo è stato identificato e poi sottoposto ad accertamenti dai Carabinieri. Le autorità del Parco si sono rese conto del dramma in corso perchè qualcuno ha udito gli spari, e l'intervento è stato immediato. In altre occasioni - per esempio nel caso dell'orso conosciuto come Mario - il corpo era stato fatto scomparire. "L’episodio è gravissimo - ha concluso la direzione del Pnalm - e arreca un danno enorme alla popolazione, che conta una sessantina di esemplari. È stata colpita una delle femmine più prolifiche della storia del Parco. Ovviamente non esistono motivazioni di nessuna ragione per giustificare l’episodio visto che Amarena, pur arrecando danni ad attività agricole e zootecniche, sempre e comunque indennizzati dal Parco anche fuori dai confini dell’Area Contigua, non aveva mai creato alcun tipo di problema all’uomo.”
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IL RITORNO DI AMARENA
"Ho sparato per paura ma non volevo uccidere, l'ho trovata dentro la mia proprietà, è stato un atto impulsivo, istintivo". Sarebbe questa la prima dichiarazione rilasciata ai carabinieri di San Benedetto dei Marsi dall'uomo - 56 anni, porto d'armi - che ha ucciso l'orsa. La Procura di Avezzano ha aperto un fascicolo per il reato 544 bis del codice penale, ossia chiunque procuri per crudeltà o senza necessità la morte di animali. La pena arriva fino a due anni di reclusione. Nel frattempo, su di lui si sono accaniti i social, anche con minacce di morte. Tanto che la procura ha deciso di predisporre una vigilanza delle forze dell'ordine davanti all'abitazione, Nella valanga di reazioni politiche, quella del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. "Un atto gravissimo - ha detto -, un gesto incomprensibile che lascia dolore e rabbia". Marsilio si dice "pronto a costituire la Regione come parte civile". Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell'Ambiente Pichetto.
"La nostra comunità ti aveva accolto e protetto, te ed i tuoi cuccioli, potendo con rispetto ammirare lo spettacolo della natura", ha scritto il comune di Villalago. "Chi ha deliberatamente ucciso l’Orsa Amarena non ha nessuna giustificazione e non può accampare nessuna scusa - accusa infine Legambiente annunciando anch'essa la costituzione di parte civile - perché ha scelto di sparare ad un animale protetto ed a rischio di estinzione per proteggere delle galline che generalmente finiscono in pentola". E il Wwf: "Un duro colpo per le speranze di sopravvivenza dell’orso in Appennino". Un movimento animalista ha annunciato una manifestazione a San Benedetto dei Marsi per il 10 settembre.
Il direttore del Pnalm, Luciano Sammarone, ha confessato in varie interviste la sua amarezza: "Abbiamo detto e ridetto 'siamo modello, l'Abruzzo è modello' ... Non siamo modello di niente. Davanti agli omicidi che sentiamo al telegiornale, l'uccisione di un'orsa sembra niente, ma non è così. Chiediamoci quanti pollai abusivi ci sono nel territorio, con baracche e baracchini". "L'orsa era entrata in una recinzione - ha ricostruito all'Ansa -. Per il resto non sappiamo nulla della dinamica dei fatti. I giudizi vanno rimandati a dopo. Fino a quando non conosciamo come sono andate le cose non emettiamo giudizi, ognuno dovrebbe tenersi il proprio anziché fare il processo su Facebook. Comunque, io ho difficoltà a credere che si sia trattato di difesa. L'orsa Amarena non ha mai attaccato nessuno. Ma anche io non giudico e non mi esprimo fino a quando le indagini riveleranno che cosa è accaduto".
Amarena e i suoi cuccioli erano stati protagonisti in questi anni di una piccola saga della natura che li aveva portati a trasformarsi in un simbolo positivo della vita del Parco. Nel 2020 l'orsa diede alla luce quattro cuccioli - un parto quadrigemino è rarissimo in natura - e il gruppetto aveva scorrazzato per mesi nei boschi del Pnalm e in alcuni borghi - Villalago il preferito - alla ricerca di cibo. Tra i piccoli, come già ricordato, c’era Juan Carrito, poi divenuto famoso per aver conservato da adulto l'abitudine alle 'incursioni' fra gli umani, travolto nel gennaio scorso da un'auto sulla statale 17 all’altezza di Castel di Sangro.
Pochi mesi dopo la morte di Juan Carrito, il nuovo annuncio: l’orsa Amarena ha partorito due cuccioli. Era stata avvistata, ancora una volta nell'area di Villalago. Stavolta la diffida a abitanti e turisti dall'avvicinarla per safari fotografici sembrava funzionare meglio. Ma non è bastata a salvarla.