EOLICO, ECCO LA GUIDA
DEI 'PARCHI DEL VENTO'

(foto da Pixabay)

Dal’Alto Molise alla Valle del Belice, ecco l’Italia dei “Parchi del Vento”, territori in cui gli impianti eolici non solo sono laboratori di transizione ecologica ma anche attrattori di turismo. Lo afferma la quarta edizione della guida turistica “Parchi del Vento”, realizzata da Legambiente con il contributo di Agsm AIM, RWE, Winderg e il patrocinio di ANEV, e presentata alla Fiera Internazionale del Turismo a Rimini.



Gli impianti selezionati sono 29, e di questi insediamenti la guida racconta il connubio tra innovazione, energia pulita e turismo "attraverso la formula del viaggio". Vedere da vicino gli impianti, scoprirne il funzionamento e insieme visitare i territori circostanti a piedi, in bici o a cavallo, alla ricerca di ricchezze storihe, culturali e enogastronomiche. La guida include sette nuovi impianti eolici (2 in Molise, 1 in Puglia, 2 in Basilicata, 2 in Sicilia,) che si aggiungono ai 22 censiti nelle precedenti edizioni, ne sono un perfetto esempio. Si tratta di Vastogirardi, Appennino molisano in provincia di Isernia, Castelmauro in provincia di Campobasso Valleverde a Bovino di Foggia, Partanna (Trapani) nel cuore appunto della Valle Belice, Gangi, in provincia di Palermo, tra le Madonie e i monti Nebrodi, e infine in Basilicata l’impianto di “Santa Tecla” ad Avigliano e quello di Tivano, a Lavello, comuni entrambi situati in porovincia di Potenza.


(Il parco eolico Poggi alti di Grosseto - foto Legambiente)


Nelle pagine della guida, oltre alla scheda di presentazione di ogni impianto, si trovano informazioni e consigli su come arrivare nei luoghi, cosa visitare, dove andare a mangiare, quali percorsi e sentieri fare, il tutto insieme a storie e aneddoti dei territori. “Per contrastare l’emergenza climatica e migliorare le condizioni sociali del nostro Paese - dice Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente - è fondamentale non solo far crescere la produzione da rinnovabili e rendere finalmente il nostro sistema energetico libero da carbone, petrolio e gas escludendo l’inutile e costoso ritorno al nucleare, ma anche fare in modo che queste tecnologie portino sempre più vantaggi ai territori e alle comunità. Gli impianti eolici non sono né ecomostri né impianti mostruosi, come affermato da alcune amministrazioni locali. Con la guida raccontiamo a cittadini, turisti, curiosi ma anche imprese e amministrazioni come un parco eolico, se ben integrato con il territorio, possa essere un volano per attirare curiosità"


(Il parco eolico di Rivoli veronese- foto Legambiente)


Durante la presentazione della guida, Legambiente ha ricordato che in Italia l’eolico svolge un ruolo sempre più rilevante, arrivando ad agosto 2025 a quota 13.356 MW di potenza installata, di cui 685 realizzati nel 2024 e 337 nel 2025, in grado di produrre, nel 2024, complessivamente 22.068 GWh/a di energia elettrica, pari al fabbisogno di circa 8,1 milioni di famiglie. Un numero che negli ultimi vent’anni è cresciuto passando da 1.131 MW del 2004 ai numeri attuali, e permettendo a questa tecnologia di produrre il 17,2% del totale delle fonti rinnovabili e di fornire un contributo rispetto ai consumi complessivi italiani pari al 7%.

(fonte: ufficio stampa Legambientye)

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