CLIMA, ALLARME ALASKA
CALDO RECORD
IL DOPPIO
RISPETTO AGLI USA

Per la prima volta nella regione centrale dell'Alaska si sono registrate temperature che hanno raggiunto i 33°C/91°F e un indice di calore che ha fatto percepire 43°C/110°F. Una temperatura troppo alta in un luogo dove nessuno se l'aspetta.

"Prendete precauzioni extra quando lavorate al sole. Mettetevi la crema solare e vestiti leggeri e larghi. Limitate le attività faticose alla mattina e alla sera… Le persone non abituate a queste temperature, insolitamente elevate per questa regione, potrebbero sperimentare i sintomi delle malattie legate al caldo”: questi alcuni dei contenuti di un comunicato del National Weather Service (NWS). L’allerta risale a pochi giorni fa e l’area interessata include la città di Fairbanks, le regioni interne dell’Alaska centrale e nord-orientale, inclusi i comprensori delle città di Tanana, Fort Yukon ed Eagle.



Le autorità hanno emesso anche notam di allerta sui rischi legati agli incendi e agli allagamenti: “La Dalton Highway, a 300 chilometri a nord di Fairbanks, è stata chiusa al traffico per tre interruzioni a causa della forte corrente di un fiume, dovuta allo scioglimento della neve sui ghiacciai in quota, che ha portato via tratti interi di strada…”

Una parte dell’Alaska si trova all’interno del Circolo Polare Artico e i ghiacciai coprono il cinque per cento del territorio. Ciò che un tempo era un’eccezione sta diventando la norma. Nulla di normale, quindi, per un territorio abituato al freddo.


(La regione del Kodjak, luglio 2024)


Negli ultimi sessant’anni, lo stato si è riscaldato rapidamente; due volte in più rispetto al resto degli Stati Uniti, a un ritmo più che doppio rispetto alla media globale.

Secondo i dati della National oceanic and atmospheric administration (Noaa), la temperatura media annua è aumentata di 1,2°C rispetto ai livelli preindustriali. Anche se si verificasse una sostanziale riduzione delle emissioni di gas serra, l'Alaska supererà la soglia dei +1,5°C entro la fine del secolo, con incrementi molto più significativi nelle regioni interne.

Il motivo dell’allarme è stato spiegato tra gli altri da Brian Brettschneider, climatologo del NWS: “…non riguarda solo l’eccezionalità delle temperature, ma serve a rendere consapevole la popolazione. L’Alaska non è pronta per affrontare le ondate di caldo.”


(Il messaggio di allerta del National Weather Service)


L'uso del termine "heat advisory" nei comunicati rappresenta una novità; aiuta il pubblico a comprendere la gravità e il pericolo delle alte temperature poiché: fino a oggi, gli avvisi erano stati emessi solo come “special weather statements”.

Le case non sono attrezzate per il gran caldo. Sono prive di condizionatori e ventilatori. In questo periodo dell’anno, il sole splende ventiquattr'ore su ventiquattro nella maggior parte del territorio dell’Alaska. Significa che la luce sta penetrando in maniera continuata all’interno di edifici pensati per mantenere il calore il più a lungo possibile, quando il termometro scende sotto lo zero. Aprire le finestre nelle prime ore del giorno permetterebbe l’ingresso di aria fresca, se non fosse per il fumo degli incendi in Canada, che si sposta rapidamente e che costringe a tenerle ben serrate.

L’allerta meteo è, quindi, un bollettino meteorologico più elaborato, una ‘sliding door’ nella comunicazione del cambiamento climatico: la cittadinanza va informata sui rischi e i comportamenti da adottare per evitare colpi di calore e proteggersi dagli sbalzi termici.


(Una renna nella secca di un fiume - foto TheMuffa.it)


Nonostante sia considerata una delle aree più fredde del pianeta per gran parte dell’anno, l’Alaska sta affrontando un riscaldamento accelerato che potrebbe alterare profondamente il suo ecosistema e il modo di vivere dei suoi abitanti.

Se brucia anche il grande nord, è ora di cambiare rotta il più presto possibile.

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