LA LISTA LIPU
TUTTI I PARADISI
PER L'AVIFAUNA
A RISCHIO

(Alzavole e mestoloni, Le Morette, Riserva naturale Palude del Fucecchio - foto di Valerio Baldeschi)

In occasione della recente Giornata della biodiversità, e dei sessant'anni di vita dell'associazione, la Lipu ha presentato pochi giorni fa lo studio che periodicamente aggiorna la rete delle aree più importanti per l'avifauna, zone d'Italia in cui vivono specie a rischio, rapaci rari e uccelli marini. L'elenco è stato poi presentato al ministro dell'Ambiente.


(Albanella minore - foto di Luca Avanzini)


Ecco le cifre. Sono 240 le aree di tutela dell'avifauna, per oltre 9.3 milioni di ettari (+50%): e sono 113 le nuove zone individuate dalla Lipu che si aggiungono all'inventario del 2002, che nel caso dell'ambiente terrestre tocca il 23% del territorio nazionale. Si tratta delle Aree Importanti e di biodiversità (acronimo: Iba), i paradisi ornitologici mappati nel nostro paese, che offrono le migliori condizioni per nidificazione, sosta e migrazione degli uccelli selvatici.

Delle 240 aree elencate, il 75%, come si ricordava, sono terrestri e il 25% costiere e marine. Per quasi la metà si aggiungono ex novo all'inventario precedente del 2002, mentre 81 aree sono state modificate per quel che concerne i confini, l'habitat ei dati ornitologici raccolti. Gli ettari totali coperti sono quasi raddoppiati rispetto al 2002 (l'aumento è di circa 4 milioni di ettari), accrescendo in modo considerevole l'impronta geografica delle aree considerate essenziali per la protezione degli uccelli e della biodiversità.


(Lanario - foto di Saverio Cacopardi)


Le regioni con il maggior aumento di questi preziosi siti ornitologici sono le Marche (+18 siti), la Sicilia (+16), la Sardegna (+15) e l'Emilia-Romagna (+13), grazie al miglioramento delle conoscenze ornitologiche locali, in particolare per le specie che necessitano maggiormente di strategie di conservazione. Tra le Iba più estese si registrano la Maremma viterbese nel Lazio, il Castel di Iudica e Lago Ogliastro in Sicilia e l'Etna sempre in Sicilia.


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Elemento fondamentale per l'individuazione delle Iba è la presenza di 116 specie ma, in particolare, quelle a più alto valore conservazionistico come la gallina prataiola, una specie della famiglia delle otarde molto rara e presente nella sola Sardegna, dove soffre un forte declino nelle principali aree di riproduzione; l'astore sardo, una sottospecie di rapace endemica dell'isola omonima; l'ortolano, specie in forte declino e tipico degli ambienti agricoli marchigiani; e l'albanella minore, un rapace a rischio a causa della mietitura anticipata dei campi di fieno dove costruisce il nido. Ma anche la coturnice, la coturnice siciliana, la berta minore, il marangone minore, il gabbiano corso e il lanario. Sono stati inoltre riconosciuti nuovi habitat, tra cui steppe e zone collinari incolte che svolgono un ruolo cruciale nel sostenere queste specie.


(Spatole - foto di Bruno Zavattin)


Le quali specie fanno parte di quei due terzi delle 250 specie nidificanti in Italia che versano in uno stato di conservazione sfavorevole. Il 30% di esse si trova in cattivo stato di conservazione, mentre il 33% in uno stato inadeguato. Un quadro che preoccupa, aggravato dal fatto che l'Italia ospita ben 16 specie globalmente minacciate e per le quali dunque abbiamo una grande responsabilità. Forte infine è il declino dei passeriformi legati alle zone agricole (come allodola, calandro, ortolano, stiaccino, averla piccola), come dimostrato dallo studio della Lipu, il Farmland bird Index .

Non mancano però azioni di conservazione positiva che la Lipu ha effettuato in questi anni, come quelle relative all'aquila di Bonelli, il pollo sultano, la cicogna bianca, gli aironi (su tutti spatola e airone bianco maggiore), l'albanella minore, il grillaio e il falco cuculo.


(Garzette - foto di Marco Venanzi)


"L'aggiornamento delle Iba arriva in un momento critico per gli obiettivi di biodiversità, sia a livello nazionale che in tutta l'Unione europea – hanno commentato Claudio Celada, direttore dell' Area Conservazione natura della Lipu e Marco Gustin, responsabile Specie e ricerca -. Con oltre il 30% del territorio italiano ora coperto da queste aree preziose, la rete contribuisce direttamente all'obiettivo 30x30 dell'Ue, ovvero proteggere il 30% del territorio e del mare entro il 2030".

Tutti i siti aggiornati sono disponibili su BirdLife DataZone, dove è possibile consultare schede informative dettagliate e mappe interattive.

(fonte: ufficio stampa Lipu)

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