MIRTA
PRIMO AMORE
E LE DONNE
DI FIDÈL

Quando ho letto la notizia che a Madrid agli inizi di luglio è morta all’età di 95 anni Mirta Diaz Balart, la prima moglie di Fidel Castro, ho pensato che il rapporto con le donne del “Comandante” sembra quello che lo scrittore brasiliano Jorge Amado descrive nel suo libro “Alte uniformi e camicie da notte” a proposito del poeta Antonio Bruno. Quando muore l’affascinante letterato, nella camera ardente sfilano le molte donne che ha amato, tutte lì senza rancore, anche se sono state abbandonate. Anzi, tutte ricordano i momenti felici vissuti insieme a lui.

Mirta nel 1948 era una giovane e bella studentessa di Lettere e filosofia all’Università dell’Avana, figlia dell’ambasciatore della Cuba del dittatore Fulgencio Batista alle Nazioni Unite e sorella di Rafael, vice ministro degli interni. Si innamorò perdutamente di Fidel, studente della Facoltà di legge e già leader studentesco, di idee opposte a quelle della famiglia, che quindi si oppose decisamente al fidanzamento della ragazza con quello scapestrato. Gli amici li avevano soprannominati “Romeo e Giulietta”, ma con la differenza che Mirta e Fidel non solo hanno vissuto a lungo, ma si sposarono. Lui aveva 22 anni, lei 20. Il padre della ragazza, facendo buon viso a cattivo gioco, pagò il viaggio di nozze ai due sposini, che come era tradizione per i cubani ricchi fu a Miami e New York. Dopo un anno nacque Fidelito, ma il matrimonio non durò a lungo e nel 1955 si arrivò al divorzio. Qualcuno cercò di buttarla in politica, si disse che Fidel sospettava che la moglie facesse la spia ai suoi danni con il fratello vice ministro degli interni di Batista. Ma tanti anni dopo, in una delle rarissime interviste concesse, Mirta fu più banale: “Ci siamo lasciati per la ragione più ovvia. Sa, gli uomini sono tutti uguali”.


(Il matrimonio fra Mirta e Castro)


Il fatto è che Fidel aveva scelto la via della organizzazione della rivoluzione e nel 1952 aveva conosciuto Naty Revuelta, una bellissima ragazza, figlia di una ricca famiglia dell’Avana e moglie di uno dei cardiologi più rinomati dell’isola, Orlando Fernandez. “Ah i suoi occhi verdi” aveva esclamato Ernest Hemingway il giorno in cui l’aveva conosciuta. Naty era entrata subito nel movimento e molte delle riunioni più riservate si tenevano proprio nella bella casa del Nuevo Vedado degli insospettabili coniugi Fernandez. Prima una comune passione politica, poi l’amore e la nascita di Alina, che per anni non seppe chi era il suo vero padre.

Mirta si era risposata, questa volta con un rispettabile avvocato, Emilio Nunez Blanco, e se ne era andata da Cuba a Miami, dove i figli di suo fratello, Mario e Lincoln, erano diventati parlamentari repubblicani nel Congresso Usa e ferocemente anticastristi. Ma lei non aveva mai parlato male di Fidel. “È il mio passato – confidava – e non ho mai provato rancore contro di lui. Non gli ho mai augurato il male”. Anche se le battaglie per avere il figlio Fidelito erano state dure. Il ragazzo era alla fine andato a studiare nell’Urss e al ritorno era stato messo a capo dell’Agenzia dell’energia nucleare. Mirta era tornata a Cuba nella massina discrezione varie volte per vedere il suo ragazzo ed anche il suo ex marito. Si diceva che la aiutasse il suo ex cognato Raul Castro, che le era rimasto affezionato e che ha inviato una corona di fiori al funerale. Era stato proprio il figlio a chiamarla quando Fidel era ormai grave. Lei aveva risposto che non poteva viaggiare, perché il Nunez Blanco era a sua volta malato di Alzheimer. “Mamma, è molto grave, vieni” aveva insistito Fidelito e Mirta aveva lasciato il marito per volare a salutare per l’ultima volta il primo sposo. Il paradosso era stato che mentre era all’Avana al capezzale di Fidel, Nunez Blanco era morto.


(Naty Revuelta - da americanuestra.com)


Anche la storia con Naty Revuelta era finita abbastanza presto. Sulla Sierra c’era una donna che era diventata presto la sua consigliera, segretaria, forse amante, Celia Sanchez. In realtà molti escludevano che il loro rapporto fosse anche amoroso, ma il fatto è che spesso Fidel passava con il suo corteo di auto lungo la via 11 del quartiere del Vedado, in fondo alla quale abitava Celia che fino alla morte era stata la segretaria fedele del “Comandante”. Naty aveva continuato a vivere nella sua casa del Nuevo Vedado dove l’avevo conosciuta. Era una donna ancora bella, colta ed elegante che abitava con la anziana madre. Parlava poco e malvolentieri di Fidel, anche se ogni tanto si lasciava andare a qualche confidenza, sempre senza rancore alcuno, anzi con un affetto profondo. Ogni tanto Castro passava di lì, per discutere della figlia Alina, che poi se ne fuggì da Cuba, o per parlare con quella donna intelligente dell’ultimo libro o di un film interessante.

Nel frattempo si sussurrava di altre donne e qualcuno assicura che i figli di Fidel siano stati 8, ovviamente da donne diverse. A suo tempo si diceva che anche Gina Lollobrigida nel corso di una lunga visita a Cuba avesse avuto una storia di amore focoso con il Comandante. Ma una notte durante la visita di Berlinguer a Cuba, tra un dibattito sulla democrazia e un altro sui Paesi emergenti, Renato Sandri aveva chiesto “In Italia si sussurra che tu e Gina..” Fidel aveva alzato la sua mano destra “Parola di gentiluomo non è successo niente”.

Infine Castro aveva sposato l’ultima moglie, la più riservata e anonima, Dalia Soto Del Valle da cui ha avuto 3 figli. È l’unica, almeno tra le compagne “ufficiali” del Comandante, che sia ancora viva.

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