NAPOLI
RESTAURO
A S. GIACOMO
DEGLI SPAGNOLI

In piazza Municipio a Napoli, proprio accanto a Palazzo San Giacomo, sede del Comune, c’è la Basilica di San Giacomo degli Spagnoli.

Questo scrigno d’arte, la cui costruzione fu voluta nel 1540 dal viceré spagnolo Don Pedro Alvarez de Toledo per associarlo a un ospedale destinato alla cura dei poveri già esistente, è oggi considerato una delle più rilevanti architetture del periodo vicereale.


(Basilica San Giacomo degli Spagnoli, il monumento funebre restaurato di Don Pedro de Toledo)


Dal 1741 la basilica ha subito una serie di variazioni che l’hanno portata ad essere inglobata nel prospetto dell'attuale Palazzo San Giacomo, ma rimane riconosciuta come chiesa nazionale di Spagna e di proprietà della Reale Arciconfraternita del Monte del Santissimo Sacramento dei Nobili Spagnoli.

Nonostante questi crediti, si tratta di una chiesa poco conosciuta dai napoletani, forse anche perché il suo ingresso tende a essere confuso con quello, vicinissimo, del Comune. Rimasta chiusa per sette anni e riaperta proprio un anno fa dopo un primo importante lavoro di restauro che ha riguardato gran parte delle cappelle e del tetto, oggi San Giacomo degli Spagnoli si ripresenta alla città in tutto il suo splendore.


(Basilica San Giacomo degli Spagnoli, il cancello dopo il restauro)


È stato infatti restaurato l’imponente monumento funebre di don Pedro Álvarez de Toledo (e di Donna Maria Osorio y Pimentel marchesa di Villafranca), realizzato dall’artista Giovanni Merliano da Nola nel 1570 e considerato un emblema della potenza del viceré e del suo casato.

Ma dal 2019 al 2023 sono stati diversi gli interventi di restauro che hanno interessato la basilica e in particolare i tre sepolcri posti dietro quello principale, il portone ligneo e il cancello in ferro battuto di accesso alla basilica, una balaustra gravemente danneggiata, una applique della navata centrale e i fregi posti a cornice di un bellissimo bassorilievo in marmo raffigurante la Madonna con bambino, attribuito ad Annibale Caccavello, primo collaboratore di Giovanni da Nola.


(Basilica San Giacomo degli Spagnoli, capriate dopo il restauro)


Un grande lavoro di recupero realizzato sotto la sorveglianza della Soprintendenza e reso possibile grazie all’impegno di Capri Group, mecenate di “Friends of Naples”, un’associazione senza scopo di lucro nata a maggio 2018 dalla volontà di un gruppo di professionisti e amici profondamente legati a Napoli, per promuovere il restauro e la conservazione dei beni artistici della città in sinergia con Soprintendenze, Istituzioni, Archivi, Musei, Istituti di Belle Arti, Accademie e Università per attivare buone pratiche di collaborazione tra pubblico e privato.


(La cerimonia. Da destra Don Luigi Pecoraro, Alberto Sifola, Marta Vadillo, Landolfo Caracciolo di Melissano, il sindaco Gaetano Manfredi, Carlos Tercero)


I lavori di restauro sono stati svelati alcuni giorni fa alla presenza del Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi insieme a Giuseppe de Vargas Machuca, primo governatore della Reale Arciconfraternita del Monte del Santissimo Sacramento dei Nobili Spagnoli, e ad Alberto Sifola, Presidente di Friends of Naples. Alla presentazione sono intervenuti i rappresentanti della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli che hanno seguito il restauro, Riccardo Naldi, Professore di Storia dell’Arte presso l’Università L’Orientale di Napoli e Nunzio e Anna Colella di Capri Group. Erano presenti Marta Vadillo, Console Generale di Spagna, e Carlos Tercero, Consigliere Affari Culturali dell’Ambasciata di Spagna in Italia.

Questi ingenti lavori di messa in sicurezza hanno consentito la riapertura della Chiesa al pubblico e ai fedeli.

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