FIUMICINO
REINVENTA IL VIAGGIO
CON LE OPERE
DI BRAMANTE (DAVIDE)

Davide Bramante è un affermato artista visivo. Evitate la battuta secondo cui con quel cognome non poteva che andare così, perché naturalmente l’ha già sentita centinaia di volte. Anche se un pizzico di verità nella battuta c’è: lui stesso racconta che si avvicinò all’arte da ragazzino perché il nonno molto amato continuava a raccontargli di Bramante, come una piccola profezia familiare.



Laurea all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, borse di studio alla Franklin Furnace Foundation, una collettiva al MOMA e poi tante personali e altre collettive in tutto il mondo, Davide Bramante è una persona alla mano, annidata in un piccolo atelier a Ortigia, che si autodefinisce ‘piccione viaggiatore’. Afferma che “la vita va viaggiata”, tanto che di questo ha fatto la materia prima delle proprie opere: le metropoli del mondo, ritratte in foto analogica in più pose – da quattro a nove – sovrapposte sullo stesso fotogramma, danno vita nella sua arte a luoghi fittizi, mosaici multidimensionali in cui le strade di Mexico City e il volto di Frida Kahlo si fondono in armonie cromatiche con il Ratto delle Sabine e i pinnacoli del Duomo di Milano.



Le sovrimpressioni diventano paesaggi ‘altri’, che sono tutto insieme spazio, tempo, colore e avventura, arte e umanità, insomma l’essenza stessa della vita come viaggio, cioè il pensiero dell’autore. “Un archeologo scava per riportare alla luce i segni del passato – ama dire Bramante -. Io scavo tra gli strati del presente per far emergere bellezze nascoste”.



Data questa premessa, la decisione di Aeroporti di Roma di ospitare i lavori dell'artista come immagini che arredano gli ambienti dei gate del Terminal 1, o come maxi-vessilli in pvc leggerissimo che pendono dagli scaloni del Terminal 3 e ondeggiano come tende quando i passeggeri salendo muovono l’aria, è suggestiva e centrata. Quale altro luogo può incarnare la filosofia del viaggio nella Capitale, se non quella cattedrale della mobilità internazionale che è ormai Fiumicino, con i suoi 160mila transiti al giorno?



Protagonista dell’intera collezione - battezzata ‘Aerea’ perché il movimento dei vessilli prova a coinvolgere i turisti dentro l’opera - è Roma caput mundi: la città afferma la sua presenza mettendosi in primo piano – come in quella bellissima immagine in cui il Gazometro incombe su San Pietro contro ogni logica di spazio e ogni geografia - oppure se ne sta nascosta, con la forma di un busto di Cesare, fra i neon delle altre metropoli. Accanto a Roma Bramante spesso cita New York, altra città di elezione: “New York però presenta sempre lo stesso stile architettonico – precisa -. Roma invece attraversa duemila anni, dalle opere classiche al Gazometro, per l’appunto”.


(La presentazione di 'Aerea'. Da sinistra Raffaello Biselli e Federica Poggio, assessori a Fiumicino; Giovanna De Cesare, responsabile AdR per la comunicazione e gli eventi, Davide Bramante e Veronica Pamio,Senior Vice President External Affairs, Sustainability&Destination Management di AdR)


Alla presentazione del sodalizio fra l’azienda e l’artista hanno partecipato l’assessore alla cultura del comune di Fiumicino Federica Poggio e quello alle Attività Produttive Raffaello Biselli; ha fatto gli onori di casa Veronica Pamio, che nell’inglese delle imprese è Senior Vice President External Affairs, Sustainability&Destination Management di Aeroporti di Roma. "Fiumicino - assicura Pamio - è proiettato verso il futuro per qualità, sostenibilità e innovazione. Ma non dimentica le sue radici storiche e culturali e ne cura con attenzione l’eredità”.



Non resta, da oggi, che scrutare con attenzione le opere, quando farete scalo al Leonardo da Vinci: perché oltre al piacere dell’arte ci sarà anche un po’ di gioco, alla scoperta dei particolari più insoliti. In queste non convenzionali landscapes urbane “a volte perfino io – confessa infatti Bramante – scopro una cosa, una curiosità, magari un volto o un manifesto, dei quali non mi ero mai reso conto”.

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