“Impressionisti e la Parigi fin de siècle” è il titolo della mostra che si inaugura il 23 novembre alla Basilica della Pietrasanta a Napoli, dove resterà fino al 27 aprile dell’anno prossimo.

Annunciata come una mostra antologica con 70 opere originali di 40 artisti prevalentemente francesi, “Impressionisti”, curata da Vittorio Sgarbi, cade nel 150° anniversario di quella che è considerata la data di nascita del movimento impressionista, ovvero la prima esposizione indipendente di 165 opere di Cezanne, Degas, Monet, Morisot, Pissarro, Sisley, Renoir, Manet e altri inaugurata nello studio del fotografo Nadar a Parigi il 15 aprile 1874.

Questi giovani pittori, che erano stati “bocciati” al Salon, la storica e ufficiale esposizione periodica di pittura e scultura per aver scelto di dipingere la natura, i paesaggi e le scene di vita quotidiana, avevano iniziato una rivoluzione dell’arte ed oggi sono considerati coloro che hanno chiuso la stagione dell’arte su committenza, aprendo quella che avrebbe introdotto all’arte contemporanea.

La mostra napoletana, che ripercorre gli esordi del movimento, è suddivisa in 3 sezioni, secondo gli allestimenti voluti dal co-curatore Stefano Oliviero, che tracciano la storia delle origini e delle evoluzioni dell’Impressionismo sullo sfondo della Parigi di fine secolo, che viveva epocali cambiamenti.

La prima sezione, intitolata "La rivoluzione realista e l’École de Barbizon. La strada verso l’Impressionismo", vede la presenza di 18 opere, per lo più dipinti a olio e acqueforti, realizzate da artisti della Scuola di Barbizon (pittura en plein air) tra i quali Corot, Delacroix, Rousseau, Millet, Courbet, Lecomte, dediti alla pittura paesaggistica e realistica e punti di riferimento per gli Impressionisti.

Con la seconda sezione, intitolata "La conquista degli Impressionisti", la mostra entra nel vivo della storia del nuovo movimento artistico. Le opere qui presenti sono soprattutto incisioni e disegni, che mettono in luce i lavori di studio e di preparazione per opere di grandi artisti come Cézanne, Manet, Boudin, Degas, Renoir, Forain, Guillaumin, Monet e Mary Cassat, pittrice americana, una delle poche donne ammesse al consesso maschile dell’arte dell’epoca.

La terza sezione, "Dopo la conquista: l’arte non è solo riproduzione" ospita 6 opere del periodo post-impressionista realizzate dall’artista svizzero-francese Jeanniot, dal delicato paesaggista Firmin-Girard, dal pittore e incisore svizzero Ranft il cui dipinto “Ladies in café” è stato scelto come immagine simbolo dell’esposizione.

Completa l’esposizione un’area multimediale attrezzata con postazioni dotate di Oculus 3D che consentono la visione virtuale di alcune opere impressioniste di ambientazione parigina e altre di ambientazione naturalistica, offrendo ai visitatori la sensazione di entrare nei dipinti e vivere le atmosfere dell’epoca.

È proprio il caso di dire che gli Impressionisti non finiscono mai, come non finisce la presa che i loro soggetti, colori e luminosità riescono ad avere sul pubblico, anche quello meno preparato e consapevole. Dietro questa fortuna critica c’è la scelta di riprodurre la realtà, anzi l’impressione che la realtà provoca in chi la guarda, di cercare la conoscenza piuttosto che la verità e di sostituire i dettami dell’Accademia con quelli della scienza.

È noto inoltre che esisteva tra tutti quegli artisti uno spirito di gruppo, una comunione d’intenti e un amichevole rapporto umano nonostante molte divergenze e diversi punti di vista. Gli impressionisti assorbirono i grandi cambiamenti storici, sociali e tecnologici (cinema e fotografia, telefono e luce elettrica, trasporti e industrializzazione), e seppero dare a questa nuova realtà una nuova rappresentazione.

Aveva ragione il pittore Jean-Frédéric Bazille, riguardo alla prima esposizione del 1874, quando disse “Siamo sicuri che ce la faremo. Vedrete che la gente parlerà di noi”.
La mostra "Impressionisti e la Parigi fin de siècle è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 9:30 alle 19:30 e il sabato, la domenica e i festivi sino alle 20:30
Tutte le info utili al sito https://www.navigaresrl.com/mostra/impressionisti-e-la-parigi-fin-de-siecle/