MILANESIANA
TIMIDI SHOW
IN GIRO
PER L'ITALIA

La Milanesiana, sempre meno milanese, fa 25 che è un numero bello tondo, corposo e significativo. Compie un quarto di secolo e si manifesta, dal 20 maggio al 9 agosto prossimi, in 25 luoghi che si collocano, quasi tutti, nell’Italia nord-centrale, con uno straordinario appuntamento di chiusura in terra elvetica, nella elegante St. Moritz (9 agosto). Elisabetta Sgarbi, che ha ideato e dirige da sempre la manifestazione, stupisce ancora una volta non solo per la perseveranza e la tenacia ma anche per l’audacia con cui annuncia che il tema cui si è ispirata quest’anno è… la timidezza (e i suoi contrari). Per affrontare il quale e capirne i contorni e i significati saranno necessari quasi tre mesi di programmazione, più di 70 appuntamenti, 200 ospiti italiani e internazionali, 9+1 mostre.


(Elisabetta Sgarbi - foto di Simona Chioccia)


A proposito dell’argomento prescelto, Elisabetta Sgarbi così si esprime nella presentazione dell’evento: “Un tema solo apparentemente intimo, se confrontato con il rumore infernale del mondo intorno a noi, alle guerre che sempre più si stanno avvicinando a noi, anzi che sono già qui con noi. Ma solo apparentemente, dicevo: la Timidezza è un modo di guardare il mondo considerando anche i mondi degli altri. Anzi, soprattutto considerando i mondi degli altri”. Vasto programma. Anche se Milano, dove tutto nacque “per incoscienza”, come chiosa la stessa Sgarbi, non è più sede unica, resta pur sempre il luogo dove gli appuntamenti della Milanesiana 2024 sono più numerosi, in una edizione che nel dialogo pressoché enciclopedico delle discipline (letteratura, musica, cinema, scienza, arte, filosofia, teatro, diritto, economia, sport, fumetto) si compiace, come sempre del resto, di meticciare gli argomenti e di affrontare il tema cultura guardandolo indifferentemente dal basso e dall’alto, che è un modo scaltro e al contempo raffinato per incrociare pubblici, età e sensibilità estremamente differenti tra di loro.


(Paolo Fresu e Rita Marcotulli)


Per parlare di estremità, si parte lunedì 20 maggio al Piccolo Teatro (Paolo Grassi) di Milano con la poetessa Anne Carson e concerto di Paolo Fresu&Rita Marcotulli, e si chiude, come si diceva, il 9 agosto nella sala teatro del Reine Victoria Hotel di St. Moritz con una lectio di Bernard-Henry Lévy e concerto di Raphael Gualazzi. Nel mezzo, un mare di avvenimenti di cui daremo succinto elenco, rimandando la consultazione del programma completo al sito www.lamilanesiana.eu In tema di contaminazione, già il 22 maggio, al Cinema Teatro Eden di Viareggio, salgono sul palco in successione Edoardo Nesi (Premio Strega 2011) e Federica Pellegrini (con la giornalista Elvira Serra). E il giorno dopo, stesso luogo, che dire del confronto tra Tahar Ben Jelloun (Premio Goncourt 1987) e Cristina D’Avena? Tutto da scoprire. Ancora il Piccolo Teatro di Milano (Paolo Grassi) ospita il 5 giugno un’intensa serata in tema di “Il bagliore della timidezza” con Jon Fosse (Premio Nobel per la letteratura 2023) in dialogo con Paolo Giordano, letture (da Un bagliore di Jon Fosse) di Tommaso Ragno e concerto di Raphael Gualazzi che in questa edizione de La Milanesiana compare in più date. Il giorno dopo, stesso luogo, doppio appuntamento con Michel Houellebecq, il più discusso autore francese dei nostri tempi, con inaugurazione della mostra “La carta e il territorio”, graphic novel disegnata da Louis Paillard su testo di Houllebecq, alle ore 19 e incontro alle ore 21 con concerto finale di Ramin Bahrami. A seguire il giorno 7, sempre al Piccolo Grassi, letture di Eshkol Nevo, Mathieu Belezi e Sandro Veronesi. Concerto (Suite ebraica) di Danilo Rossi e Stefano Bezziccheri. L’elenco diviene sempre più fitto: il 21 giugno al Teatro San Rocco di Seregno omaggio a Franco Basaglia con Alberta Basaglia e spettacolo di Paolo Ruffini. Il 22 e il 23, all’Anteo Palazzo del cinema di Milano, proiezione integrale del capolavoro “Heimat” di Edgar Reitz con interventi del regista stesso, Claudio Magris e Paolo Mereghetti.


(Federica Pellegrini)


Segue un doppio appuntamento in piazza Santo Alessandro ad Alessandria: il 24 giugno Federico Buffa propone il suo spettacolo “Ribelli-L’ultima partita alla radio” con omaggio a Gianni Rivera che, come Umberto Eco è, per dirla con Gianni Brera, “mandrogno”, mentre il giorno dopo il tema “I colori della timidezza” viene declinato da Altan e Mario Andreose in occasione dei 50 anni di Cipputi e Pimpa. Segue concerto di Irene Grandi. E poi ci si avventura in date sempre più estive dove la musica leggera e leggerissima la fa da padrona. Qualche esempio? Enrico Ruggeri (1 luglio, Ascoli Piceno), Luca Barbarossa (3 luglio, Ascoli Piceno), Rita Pavone (11 luglio, Albarella e 27 luglio a Livigno), Al Bano e famiglia (14 luglio, Gatteo a Mare), Morgan (22 luglio, Bormio), Ron (24 luglio, Bormio), Fausto Leali (26 luglio, Livigno).


(Edoardo Nesi)


Sempre in ambito musicale da segnalare in abbondanza di contaminazione i concerti plurimi di Raphael Gualazzi (26 maggio a Forlì, 5 giugno a Milano, 18 giugno a Pavia, 13 luglio a Cervia), Rocco Tanica (12 giugno, Milano), Uri Caine (13 giugno, Milano), Gile Bae (15 giugno, Milano), Antonio Ballista (27 giugno, Milano) e con Bruno Canino (31 luglio, Milano). A Lugo, in Romagna, il 17 luglio si esibiscono, con Giulio Wilson; gli Inti-Illimani, storico gruppo legato alle tragiche vicende cilene degli anni ’70 del secolo scorso, piuttosto ingiustamente non apprezzatissimi da Lucio Dalla (“la musica andina, che noia mortale” in “Il cucciolo Alfredo”). A Livigno, il 28 luglio, Simone Cristicchi e Amara in “Torneremo ancora. Concerto mistico per Battiato”, doveroso omaggio al grande autore che è anche l’ispiratore dell’immagine della rosa che, dalla prima edizione, La Milanesiana ha assunto come proprio marchio di fabbrica. Anzi, alle 25 declinazioni della rosa di Battiato, rielaborate da Franco Achilli, è dedicata anche la mostra “Franco Achilli. Omaggio alla Rosa di Franco Battiato: 25 rose per 25 anni di Milanesiana”, inaugurazione a Livigno il 28 luglio.


(La Milanesiana 2024, conferenza stampa)


Per assoluta simpatia non è poi trascurabile l’appuntamento del 25 luglio in piazza del Kuerc a Bormio quando Sara Chiappori dialogherà con Aurelio “Cochi” Ponzoni, autore di “La versione di Cochi”, divertente autobiografia di un attore/autore versatilissimo. A seguire, concerto omaggio a Charlie Parker con l’Emilio Soana 5et. Per le discipline sin qui non citate, in campo scientifico sono previsti, tra gli altri, incontri con Piergiorgio Odifreddi (7 giugno, Milano) e Giorgio Parisi (18 giugno, Pavia). Per il “diritto”, Piergaetano Marchetti coordinerà una serie di incontri a cui parteciperanno a Milano tra l’11 e il 18 giugno personalità come Sabino Cassese, Michele Ainis, Giuliano Amato, Edmondo Bruti Liberati, Umberto Ambrosoli, Franco Toffoletto e Antonio Padoa-Schioppa. Per l’arte sono in calendario alcuni appuntamenti con Vittorio Sgarbi in tema di “Rinascimenti” con riflessioni su Michelangelo (29 maggio a Sondrio e 23 luglio a Bormio), Caravaggio (26 giugno a Venaria Reale), Canova (5 luglio, Montalto delle Marche) e Raffaello (16 luglio, Modigliana).


(Mauro Covacich)


Ma per non farsi mancare nulla, La Milanesiana 2024 propone ben 9 mostre 9 di varia natura. A Milano: “Manuele Fior. Scerbanenco secondo Fior” (19 marzo-29 giugno); “Michel Houllebecq/Louis Paillard. La carta Il Territorio” (6 giugno-11 luglio); “Basilicata, una terra tra le nuvole. Viaggio tra i fumetti di ambientazione lucana” (10 giugno-6 settembre). A Sondrio: “Paolo Bacilieri. Giorgio Scerbanenco” (29 maggio-23 luglio). A Venaria Reale: “Le rose di Stefano Di Stasio” (26 giugno-24 settembre). A Bergamo: “Cosmo Sallustio, Il colore dell’anima” (28 giugno-5 agosto). Ad Ascoli Piceno: “Giorgio Tonelli e la metacosa” (5 luglio-30 settembre). A Bormio: “Sergio. Alice nel paese delle meraviglie” (23 luglio-16 settembre). A Livigno, in piazza Placheda, inaugurazione della scultura luminosa “La Rosa della Milanesiana” di Marco Lodola (27 luglio). Si rammenta, ancora in materia di cinema, un omaggio a Laura Morante (Anteo Palazzo del cinema Milano, 9 luglio) con proiezioni e un dialogo tra l’attrice/autrice e Antonio Gnoli. Per la filosofia sono previsti incontri a Milano con Yanis Varoufakis (13 giugno), Massimo Cacciari (15 giugno) e Andrea Moro (16 giugno). Ultimo ma non ultimo, come suol dirsi, l’argomento “teatro” spesso con la musica contaminato. A Bassano del Grappa (27 maggio), Giacomo Poretti in “Fare un’anima”; a Milano (10 giugno), Antonio Rezza in “Pitecus” (30 ° anniversario dello spettacolo realizzato con Flavia Mastrella);


(Enrico Ruggeri)


sempre a Milano (16 giugno), i Favete Linguis (Stefano Fresi, Emanuela Fresi, Toni Fornari) in “Cetra… una volta”; a Pavia (19 giugno), Tullio Solenghi e Nidi Ensemble in “ Dio è morto e neanch’io mi sento tanto bene” di Woody Allen; ad Ascoli Piceno (2 luglio), Simone Cristicchi in “Franciscus, il folle che parlava agli uccelli”; a Firenze (6 luglio), performance di Alessandro Bergonzoni; a Cesano Maderno (8 luglio), Massimo Lopez e Tullio Solenghi in “Dove eravamo rimasti”, in replica anche a Merano (19 luglio); a Sant’Agata Feltria (15 luglio), Paolo Crepet in “Mordere il cielo” e, per finire, Elio Germano e Theo Teardo in “Il sogno di una cosa. Omaggio a Pier Paolo Pasolini” (Milano, 2 luglio). Nella frenetica sequenza della kermesse sono previsti anche premi vari a Paolo Fresu, Anne Carson, Laura Morante, Mathieu Belezi, Antonio Rezza e Flavia Mastrella, Andrea Moro. E, giusto per gradire, ancora qualche nome estratto dall’abbondante programma: Michel Faber, Andrée Ruth Shammah, Ferruccio De Bortoli, Aurelio Picca, Claudia Gerini, Geppi Cucciari, Filippo Capobianco, Paolo Cognetti, Marco Tardelli, Michael Cunningham e Vincenzo Latronico.



L’adeguato budget della manifestazione è garantito da numerosi enti pubblici e da generosi sponsor privati. Dal palco della presentazione della Milanesiana 2024, Elisabetta Sgarbi ha fatto, un po’ a denti stretti, coming out dichiarandosi timida. Prendiamone atto, lasciando spazio al dubbio, che è pur sempre un buon metodo per affrontare le cose del mondo. Sta di fatto però che il programma della Milanesiana numero 25 tanto timido non è, anzi è sfrontato e frutto di scelte ardite, come ammette Sgarbi stessa. Coniugare sapere alto e basso oltre a essere ardito è anche arduo, ma se la Milanesiana è arrivata alla sua venticinquesima edizione un buon motivo ci sarà pure.

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