PEZZE
DI ERCOLANO
IL TURISMO
E L'EMOZIONE

È stato con un misto di curiosità e dubbio che sono andata in un sabato di sole a Ercolano per partecipare a “Tra pezze e ricchezze”, una visita guidata presentata come una “passeggiata emozionale” tra centro storico e mercato del vintage.



Ercolano è un’antica e popolosa città poco distante da Napoli, e i suoi elementi di richiamo sono gli Scavi Archeologici, le architetture della splendida Villa Campolieto, il Museo Archeologico Virtuale-MAV,, le escursioni al Vesuvio.


(L'ingresso degli Scavi archeologici)


Ma Ercolano, nel cuore dei boomer napoletani, è soprattutto “Resina”, il mercato dell’usato dove da ragazzi si andava all’alba con il treno della Circumvesuviana per essere i primi a tuffarsi nelle balle di pezze puzzolenti e conquistare una giacca di renna, un maglione norvegese, un trench in stile Sheridan, una camicia da notte “della nonna” da sfoggiare con qualche accessorio nelle serate estive. Tutta roba usata, e naturalmente a buon prezzo, che rischiava di andare distrutta a causa dei lavaggi ad alta temperatura imposti dalla mamma di turno prima di consentircene l’uso.



Vabbè, altri tempi e altro sentire, ma ho scoperto che Resina ancora esiste. Solo che le pezze non stanno più a terra ma esposte ordinatamente sulle grucce e la lunga discesa di via Pugliano, punteggiata di negozi e bancarelle, si fregia di essere uno dei più importanti mercati del vintage in Italia. Dove vengono acquirenti da Napoli e da tutto il territorio circostante, turisti italiani e stranieri, costumisti e trovarobe che comprano o noleggiano abiti e accessori per esigenze di scena e di set.


(Merce)


Ma dietro questo fiorente e anche folkloristico commercio, che cominciò con lo smercio dei “panni americani” nei primissimi anni del dopoguerra, c’è molto di più: storia antica e recente, voci e volti dei residenti, testimonianze, ricordi e progetti. A tessere quest’incontro con una Ercolano inedita e sfaccettata sono le ragazze e i ragazzi di “Variabile K”, un’impresa sociale fondata meno di due anni fa da un gruppo di giovani ercolanesi che oltre a costruire questa speciale visita guidata hanno realizzato vari progetti di rigenerazione urbana.


(via Pugliano)


La “passeggiata emozionale”, che si snoda su via Pugliano e tra i vicoli del centro storico, racconta la storia della città dal periodo medievale alla Baronia Seicentesca, passando per la scoperta quasi casuale dei resti dell’antica Herculaneum, l’arrivo dei visitatori stranieri del Gran Tour, lo sviluppo economico impresso dai Borbone fino alle guerre e alle eruzioni del secolo scorso e alle più recenti vicende di riscatto dal basso dalla criminalità organizzata.



Sono naturalmente le guide a rievocare il passato, a mostrare una colonna romana, un’edicola votiva, una chiesa o un palazzo nobiliare come quello abbandonato di Capracotta sulle cui impalcature i commercianti hanno realizzato un’opera degna del miglior Pistoletto. Ma è dall’incontro affettuoso e confidenziale delle guide con negozianti e residenti che si assevera il teorema che “la storia siamo noi”.


(Edicola votiva)


C’è Ciro, storico commerciante di pezze e visionario pittore che ti accoglie nel suo negozio-atelier più per mostrarti le sue opere che per vendere qualcosa. O Antonio, proprietario della Galleria del Vintage che custodisce in fondo al cunicolo della sua bottega pezzi unici e introvabili, come il caschetto in cuoio appartenuto a Fausto Coppi.


(Sarah Semerari, Ciro Cozzolino e Jessica Paparone)


Ci sono le signore del Supportico Muletta che tengono lindo e odoroso il loro casale e mostrano orgogliose un antico lavatoio settecentesco

(Supportico Muletta)


o gli abitanti di uno dei tanti cortili che si affacciano su via Pugliano dove un antico Cristo ligneo, pur se restaurato da mani non professioniste e sistemato tra tubature e cuoricini, viene trattato con lo stesso rispetto che avrebbe in un museo.


(Cristo ligneo)


Sono storie che si intrecciano, passato e presente che dialogano, voci e foto di famiglia che sorreggono la memoria e nutrono una nuova consapevolezza. Quella attivata dall’attitudine all’ascolto che sta alla base della “rivoluzione urbana e culturale” portata avanti da Variabile K.


(Foto di famiglia)


I sei soci fondatori (età dai 25 ai 33 anni quando hanno costituito l’impresa), e le altre figure professionali che con loro collaborano, partono da una profonda conoscenza del territorio e dei suoi attori, puntano a ricollegare il tessuto sociale al patrimonio locale, si spendono in molte altre iniziative per far sì che gli abitanti diventino cittadinanza attiva e imparino ad avere rispetto e a prendersi cura dei beni comuni.


(Panni in una foto d'epoca)


La trasformazione di un’area dove c’era un edificio crollato in un campetto di calcio per i bambini dei vicoli degradati del Quartiere Ortora e i corsi di ceramica tenuti presso la loro sede in Villa Campolieto. Le interviste di storia orale per ricostruire una memoria collettiva tramite la narrazione di tradizioni, aneddoti folkloristici, storie familiari e toponomastica e le rassegne cinematografiche per favorire aggregazione e socialità in spazi abbandonati. La progettazione e l’autocostruzione di panchine e fioriere e il Festival della creatività sociale Festi.Var.K: sembra incredibile quante cose siano riusciti a fare in così poco tempo questi vulcanici ragazzi di Variabile K.


(Il campetto)


“Per pensare al futuro bisogna partire dal presente, per questo ci impegniamo a ricucire il rapporto tra territorio e persone” è la dichiarazione d’intenti che si può leggere sul loro sito. Surrogata dai report delle attività svolte e da due elementi che confermano la bontà della loro visione.



Il primo è la tangibile familiarità che hanno saputo instaurare con le persone del territorio, che li accolgono con baci e abbracci e gli tolgono la parola per fare essi stessi da guide. E il secondo, non meno importante, è il numero di bandi vinti e quindi di finanziamenti a cui hanno avuto accesso per realizzare i loro progetti.

Resina ed Ercolano, pezze e ricchezze, memoria dei luoghi e visioni di cambiamento: bisogna davvero dire grazie alla gioventù che non si lamenta ma agisce. Per saperne di più e per prenotare una visita guidata basta andare sul sito https://variabilek.it/ . Bello anche quello.

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