(Il nuovo presidente dell'Ordine degli avvocati di Roma, Alessandro Graziani - foto dell'Ordine, da Facebook)


AVVOCATI DI ROMA
GRAZIANI
NUOVO PRESIDENTE

Cambio al vertice dell'Ordine degli Avvocati di Roma: Paolo Nesta lascia l'incarico e, come Presidente, viene eletto Alessandro Graziani. "Un incarico che accolgo ringraziando i Colleghi che mi hanno scelto - ha dichiarato - ma anche con forte senso di responsabilità, consapevole dell'importanza del mandato, dell’impegno ereditato dai miei predecessori Paolo Nesta e Antonino Galletti e delle molte iniziative che l'Avvocatura romana porterà avanti nei prossimi mesi".

Diversi i temi trattati in questi ultimi tre anni di consiliatura, su tutti quello dell'equo compenso per i professionisti, che ha visto l’Ordine forense impegnato in prima linea, e la tutela dei diritti dei reclusi, "che rappresentano - dice Graziani - l'unità di misura con cui valutare il grado di civiltà di uno Stato di diritto. Il nostro Paese purtroppo è ancora indietro su tale percorso. Penso al dramma dei suicidi in carcere, solo ieri il più recente: una donna che si è tolta la vita a Rebibbia. Ecco, questo è un dramma sul quale molto dobbiamo fare: accendere un faro per illuminare una situazione che troppo spesso viene dimenticata, relegata nelle brevi di cronaca. Ma la vita di una persona, la sua dignità, non sono questioni secondarie. La rieducazione del detenuto non può restare lettera morta e le persone recluse non possono essere trattate alla stregua di polvere da nascondere sotto il tappeto del nostro quieto vivere".

Ci sono poi i ritardi della giustizia: "Con Paolo Nesta e Antonino Galletti molto abbiamo fatto in passato per denunciarli, a cominciare da una giusta collocazione del Giudice di Pace e dalla gestione dell’impatto dell’intelligenza artificiale sulle attività giudiziarie e degli avvocati. Posso garantire che la nostra iniziativa procede intensamente. Tribunali efficienti e con organici adeguati nonché udienze fissate in tempi ragionevoli sono essenziali per restituire ai cittadini la fiducia nella giustizia. Va benissimo occuparsi di separazione delle carriere dei magistrati e di grandi riforme ma gli Ordini forensi devono scendere in campo anche sulle questioni che più stanno a cuore agli avvocati e ai cittadini: vedere un'udienza fissata dopo tre o quattro anni non è dignitoso: ciò costituisce vera e propria negata giustizia".

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