PANETTONE D'ESTATE
AL GUSTO DI VERSILIA

Lanciato qualche anno fa - in realtà nel 2010 in un evento milanese dal titolo “Panettone tutto l’anno” - dal gastronauta Davide Paolini; riproposto con lo slogan “il panettone a Ferragosto”, l’idea del panettone tutto l’anno è diventata di moda in Versilia, con eventi e proposte che vanno al di là della mondanità.

In effetti il panettone non solo a Natale – fu Angelo Motta, circa 100 anni fa, a proporre il consumo natalizio del panettone per una precisa strategia di marketing - se all’inizio è sembrato quasi una provocazione, è una scelta ricca e naturalmente anche calorica che ben si sposa però con la stagione estiva per la conservazione.

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Abbiamo assaggiato al Bagno Silvio di Forte dei Marmi quello di Fiore dal 1827, nota pasticceria senese del patron Gabriele Filippini, che nella stagione calda lo produce con sole pesche e albicocche, vestendo in modo diverso anche la scatola. Fragrante, fresco, senza uvetta e i classici canditi, delicato, alla frutta di stagione, con una canditura leggera e dalla pezzatura più grande. Da gustare rigorosamente ‘a strappo’, perché il panettone non solo si mangia con le mani ma si prende con le mani e non vuole coltelli.

Lo si abbina bene con il gelato di crema al posto della crema di mascarpone invernale o Chantilly, versione toscana della brioche con granita siciliana a colazione o dopo cena. A seconda del momento della giornata lo si può abbinare in modo diverso, con un thé aromatizzato o un estratto di pesca e albicocca profumato ad esempio alla menta fresca, anche nella versione più golosa frappé; con un cocktail Bellini – Prosecco e pesca bianca - in versione dessert, quindi addolcito ad esempio con sciroppo d’acero; o accompagnato da un passito che non sia troppo strutturato e ridondante in fatto di zuccheri e corposità, come ad esempio il Kaloro passito pugliese di Tormaresca 2024.

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