Emmanuel Macron ha annunciato che la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina. "Fedele al suo impegno storico per una pace giusta e duratura in Medio Oriente - ha postato su X e Instagram - ho deciso che la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina. Farò l'annuncio formale all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il prossimo settembre". "La cosa più urgente oggi - ha anche affermato - è porre fine alla guerra a Gaza e salvare la popolazione civile". Lo stato palestinese va costruito, "e riconoscendo pienamente Israele" deve contribuire "alla sicurezza di tutti in Medio Oriente".

Il Console Generale francese a Gerusalemme, Nicolas Kassianides, ha consegnato il 24 luglio una lettera a Mahmoud Abbas, presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, in cui Macron comunica il suo intento. Il presidente della Repubblica francesce parteciperà - questo l'impegno - all'Assemblea Generale dell'ONU a New York. "Così facendo", scrive nella missiva, come riportato da Le Monde, "la Francia cercherà di dare un contributo decisivo alla pace in Medio Oriente". Macron risponde in questo modo a una lettera che Mahmoud Abbas aveva inviato il 10 giugno a lui e a Mohammed Ben Salman, principe ereditario dell'Arabia Saudita. Nella lettera, il leader palestinese condannava il massacro del 7 ottobre 2023 e si impegnava a sostenere la smilitarizzazione di Hamas.
La decisione di Macron punta a rafforzare la spinta internazionale verso una soluzione della crisi umanitaria a Gaza. Il gesto è stato subito bollato da Israele come un "favore ai terroristi" e "fermamente respinto" dagli Stati Uniti. A settembre la Francia presiederà insieme all'Arabia Saudita una conferenza internazionale dei capi di Stato e di governo che ha l'obiettivo di rilanciare la cosiddetta soluzione dei "due Stati" per palestinesi e israeliani. La conferenza, prevista per giugno, è stata rinviata all'ultimo minuto a causa del conflitto Israele-Iran. A oggi, quasi 150 stati dei 193 membri delle Nazioni unite hanno riconosciuto lo Stato palestinese, che fu proclamato dalla leadership in esilio alla fine degli anni '80.

La risposta di Israele, come si accennava, è stata durissima. Macron "premia il terrore", ha attaccato Netanyahu, e "rischia di creare un altro alleato dell'Iran, proprio come è diventata Gaza", "trampolino di lancio per annientare Israele, non per vivere in pace al suo fianco". Secondo il premier israeliano, "i palestinesi non cercano uno Stato accanto a Israele, cercano uno Stato al posto di Israele". Replica tranchant anche dagli Stati Uniti: il Segretario di stato Marco Rubio ha "fermamente" respinto il piano di Macron, liquidato come "sconsiderato". "Serve solo alla propaganda di Hamas - accusa Rubio - e fa arretrare il processo di pace. È uno schiaffo in faccia alle vittime del 7 ottobre". Il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot replica: "Hamas ha sempre rifiutato la soluzione dei due Stati. Riconoscendo la Palestina, la Francia dà torto al movimento terrorista e da ragione al campo della pace contro quello della guerra". Secondo indiscrezioni riportate dal Guardian, anche il Regno Unito e il Canada nutrono dubbi sul piano Macron.
Favorevole la prima reazione di Hamas. "Una tappa positiva" - scrive in un comunicato l'organizzazione responsabile del massacro del sette ottobre - "che va nella giusta direzione perchè si renda giustizia al popolo palestinese oppresso". "Decisione storica" secondo l'Arabia Saudita, per voce del ministro degli Esteri. Immediato il favore anche di Spagna e Irlanda. "Insieme noi dobbiamo proteggere ciò che Netanyahou tenta di distruggere. I due stati sono l'unica soluzione", è la reazione del premier Sánchez. Mentre Simon Harris, ministro degli Esteri irlandese, giudica il passo di Macron "la sola base solida per la pace e la sicurezza, tanto per gli israeliani quanto per i palestinesi".