L'ORDINE SECONDO TRUMP
VIA I MARGINALI
'PER CITTÀ SICURE'

Donald Trump ha firmato l'ennesimo ordine esecutivo: nel mirino i senza fissa dimora e le persone che mostrano problemi di salute mentale. L'indicazione del presidente Usa ai tribunali e alle istituzioni federali è che vengano ricoverati per lunghi periodi, in maniera da combattere più efficacemente "vagabondaggio endemico, disturbi del comportamento, scontri improvvisi e attacchi violenti" che "hanno reso le nostre città non sicure". L’ordine attribuisce alle agenzie federali il potere di 'forzare' i precedenti normativi che limitano l’uso di misure costrittive nei confronti di persone considerate un rischio per sé o per gli altri. Perchè - afferma Trump - bisogna ripristinare l'ordine pubblico, e perchè “lasciare le nostre città e i nostri cittadini in balìa della paura e del disordine" non è il modo di mostrare attenzione "né nei confronti dei senzatetto né degli altri cittadini.”


L'ORDINE DI TRUMP
"ENDING CRIME AND DISORDER
ON AMERICA'S STREETS"


Come per tutti gli ordini di Trump in questi mesi, occorrerà capire quali interpretazioni prevarranno e quali ostacoli istituzionali e civili si incontreranno. Nei movimenti di tutela dei diritti cresce il timore di un ritorno, nel nome della battaglia d'ordine, a tempi in cui ci si liberava di soggetti scomodi internandoli sbrigativamente in strutture speciali, secondo la filosofia 'occhio non vede, cuore non duole'. D'altra parte, non è nemmeno detto che i fondi disponibili - e il sovraccarico dei centri di ricovero - permettano di dare seguito alla volontà dell'inquilino della Casa Bianca, che finora aveva tagliato finanziamenti destinati ai servizi per la salute mentale e alla lotta contro le tossicodipendenze.



"Il numero di persone - è la premessa del documento trumpiano - che hanno vissuto per strada negli Stati Uniti notte per notte durante l'ultimo anno della precedente amministrazione (274.224) è stato il più alto mai registrato. La stragrande maggioranza è tossicodipendente, soffre di problemi di salute mentale o entrambe le cose. Quasi due terzi dei senzatetto dichiarano di aver fatto uso regolare di droghe pesanti come metanfetamine, cocaina o oppioidi nel corso della vita. Una analoga percentuale di senzatetto ha dichiarato di soffrire di problemi di salute mentale. Il governo federale e gli Stati Uniti hanno speso decine di miliardi di dollari in programmi fallimentari che non affrontano le cause profonde del problema, lasciando altri cittadini in condizioni di vulnerabilità alle minacce per la sicurezza pubblica.". Ecco quindi la volontà di "trasferire i senzatetto in strutture istituzionali a lungo termine per un trattamento umano attraverso l'uso appropriato del ricovero civico", che "ripristinerà l'ordine pubblico".



La guerra agli homeless non è una 'missione' del solo Trump, naturalmente. La crisi - come riporta il Guardian del 25 luglio - è peggiorata e di molto negli ultimi anni. Nel 2024 la Corte Suprema ha autorizzato l'uso di multe e detenzione contro i senza fissa dimora che si rifugino sotto coperte o cartoni in luoghi pubblici: la punizione non "nè crudele nè insolita", ha stabilito (questa clausola di protezione è contenuta nell'Ottavo emendamento). Ciò ha consentito a stati e città, democratici e repubblicani, di adottare strategie ultrapunitive per cacciare gli homeless da parchi e strade, anche quando non hanno altri luoghi in cui trovare riparo. Ora l'azione della Casa Bianca indica, come si ricordava, sistemazioni istituzionali "di lungo periodo", promettendo "trattamenti umani" e "rispetto dei diritti". Un tentativo di spostare i fondi federali dalle politiche dell' "housing first", che prevedono l'assegnazione di un tetto e poi gli eventuali trattamenti sanitari, ai programmi che eliminano la visibilità stessa del problema.

La promessa di Trump - sul quale peraltro grava il sospetto mai dissipato di puntare a 'campi di detenzione' per senzatetto - non convince il National Homelessness Law Center (il centro di tutela giuridica dei senzatetto), che considera l'ordine esecutivo un attentato "ai diritti basilari". L'oggetto del conflitto, come ricorda la American Civil Liberties Union è sempre lo stesso: si vuol ratificare l'esistenza di nuovi criminali - sprecando soldi e rendendo le comunità alla fine meno sicure, o si vogliono costruire sistemi normativi che garantiscano a tutti "un luogo sicuro che si possa chiamare casa"? La logica dell' amministrazione Trump muove - coerentemente con il pensiero fondativo di Maga - nella prima direzione.

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