EDITORIA
QUEI BIMBI
SOSPESI
FRA LA CARTA
E IL DIGITALE

(Nella foto, il Bologna children's book fair)

Anche nel 2025 il libro per i più piccoli e per gli adolescenti conferma la sua centralità nel mercato editoriale. Infatti il comparto del libro per chi ha dagli 0 ai 14 anni, nonostante una leggera flessione, non conosce una vera crisi. Lo confermano i dati dell’Associazione Italiana Editori (AIE) per il 2024 che registrano un calo dello 0,2% rispetto al 2023 (che fu un anno di crescita), ma nessun drastico cambiamento. Complessivamente, in Italia, il comparto vale 258,2 milioni di euro risultando un segmento centrale del mercato editoriale complessivo. Se si includono anche i fumetti la cifra sale a 276,8 milioni di euro. Tuttavia, ad un’analisi più attenta, la flessione del mercato è più sostenuta, se si considerano le copie vendute: 0,6 % in meno rispetto al 2023 e, se si includono i fumetti, il calo è dello 0,8%.



Questi dati, da soli, ci dicono però poco sulle abitudini di lettura di chi ha dagli 0 ai 14 anni. L’Osservatorio Kids dell’AIE, giunto alla sua quarta edizione, segnala che dietro la sua sostanziale tenuta il mercato ha assunto una doppia velocità: “I libri destinati ai bambini 0-5 anni sono cresciuti nell’ultimo anno del 9,2% a valore e sono oggi il 53,7% del totale. I libri 6-9 anni sono calati dell’8,8% e sono oggi il 30,9% del totale. Quelli 10-14 anni sono calati del 10,3% e sono il 15,4% del totale”, si legge nell’indagine AIE. Tradotto in comportamenti, a sostenere la crescita dei libri per piccolissimi vi sarebbe l’impegno degli adulti – genitori, nonni e caregivers in generale – oltre ai tanti laboratori per piccolissimi che si tengono nelle biblioteche. È cresciuta la consapevolezza di quanto importante sia la lettura a voce alta fin dai primi giorni di vita per stimolare i sensi, per creare un legame affettivo attraverso le storie.

Da anni lo dicono i pediatri e i bibliotecari di “Nati per leggere”, l’associazione che fin dal 1999 promuove la lettura a voce alta. Oggi ce lo dicono anche le neuroscienze. La consapevolezza dei benefici del “leggere prima del leggere” ha comportato un miglioramento delle proposte editoriali in termini sia quantitativi che qualitativi. Libri da toccare, pop up, pagine da svelare, immagini in bianco e nero, foto, il mondo conosciuto e quello animale raccontati attraverso mille strumenti e, soprattutto, per il tramite delle illustrazioni. Sino ai tre anni si “legge” con tutti i sensi, si tocca, si esplora, si ascolta, si osserva, si crea un’intimità con il genitore nelle vesti del lettore in una sorta di incanto che può sostenere la lettura anche successivamente. Sono sempre i dati raccolti dall’Osservatorio dell’AIE a raccontarci che il 58% dei genitori con figli con meno di 10 anni dichiara di avere l’abitudine di leggere assieme a loro.


(La Pimpa)


Anche la biblioteca di pubblica lettura cresce di importanza grazie a una maggiore frequentazione dei più piccoli e degli adolescenti. Il suo potere attrattivo si esercita, stando ai dati, verso tutte le fasce d’età. Quelle pubbliche sono frequentate dal 20% dei 4-6enni (4% nel 2023), dal 37% dei 7- 9enni (14% nel 2023) e dal 46% dei 10-14enni (21% nel 2023) mentre cresce anche il ruolo delle biblioteche scolastiche, per anni relegate in posizione marginale. Il dato delle biblioteche di pubblica lettura, tuttavia, cela profonde differenze territoriali. A fare la parte del leone è soprattutto il Nord dove si concentra (dati 2022) il 60% delle strutture. Grandi differenze ci sono anche tra grandi e piccoli centri: infatti ben un terzo dei comuni non ha alcuna biblioteca di pubblica lettura. L’Atlante dell’Infanzia a rischio (in Italia) di Save the Children, nell’edizione 2024, segnala che il 58 % delle biblioteche di pubblica lettura dedica uno spazio ai bambini 0-6 anni, ma l’offerta si concentra soprattutto al Nord, in particolare nell’hinterland delle grandi città e nei centri di dimensioni medie mentre al Sud spazi e servizi per lo 0-6 coinvolgono appena il 28% delle biblioteche di pubblica lettura con Molise (17,6%), Campania (20,3%) e Calabria (24,3%) fanalini di coda nelle rilevazioni Istat per il 2022. Lettura, dunque, che va a gonfie tra i piccolissimi, in calo via via che si cresce. Tra i preadolescenti e adolescenti la concorrenza di altri mezzi contribuisce a indebolire l’abitudine alla lettura.


(La Biblioteca centrale per ragazzi a Roma)


Se è vero che la competizione con gli strumenti digitali si avverte in tutte le fasce di età, la forbice del tempo passato davanti a uno schermo rispetto alla pagina a stampa è particolarmente ampia nella fascia 10-14 anni, dove lo smartphone è utilizzato per 10 ore e 28 minuti contro 1 ora e 43 minuti alla settimana dedicati alla lettura di un libro. Si tratta di un dato che ridimensiona fortemente l’ottimismo del libro e della lettura tra gli under 14 e proietta un’ombra sul futuro. Cambiano anche le abitudini di fruizione se è vero che cresce il consumo di audiolibri, di piattaforme con contenuti editoriali, di podcast, per tutte le fasce di età, mentre fanno la loro comparsa, in biblioteche e negli spazi museali, dei chatbot di intelligenza artificiale attraverso cui è possibile dialogare con i personaggi delle storie o esplorare, in modalità interattiva attraverso installazioni immersive, i contenuti di un libro.


(Pippi Calzelunghe)


In parallelo sta cambiando anche la catena di produzione editoriale. Il selfpublishing sta diventando una realtà sempre più importante così come l’autopromozione in un mercato, adulto o per bambini, che rischia di essere soffocato da una sovraproduzione di titoli che resistono sugli scaffali, fisici o virtuali, la manciata di qualche mese per poi essere rapidamente dimenticati. Che il selfpublishing stia, comunque, diventando una realtà internazionalmente importante lo testimonia anche l’Indie Authors Book Jacket, premio assegnato quest’anno, nel corso della Fiera internazionale del libro per ragazzi di Bologna, alle migliori copertine di autori autopubblicati. Resta da capire se questo 2025, ricco di anniversari e celebrazioni, porterà nuova linfa alla lettura. Quest’anno si celebrano, infatti, gli 80 anni della Liberazione con una miriade di romanzi, fumetti, graphic novel sulla Resistenza, proposti da quasi tutte le case editrici, con giovanissimi protagonisti e dove conta, qui come altrove, il primato della narrazione, come scrive Walter Fochesato nel suo bel saggio “Raccontare la guerra” (Interlinea edizioni).

Ottanta sono anche gli anni di “Pippi Calzelunghe”, opera della scrittrice svedese Astrid Lindgren che, con il suo personaggio irriverente e allergico alle ingiustizie – una bambina dalle trecce arancione e le calze spaiate - ebbe il potere di sovvertire i canoni della letteratura per i più piccoli proponendo un modello femminile rivoluzionario. L’opera, fatta conoscere in Italia dalla scrittrice e editor Donatella Ziliotto, è stata tradotta in tantissime lingue e venduta in tutto il mondo. Di tutt’altro genere, ma di altrettanto enorme successo, vi è poi il mondo di Pimpa di Altan che quest’anno compie 50 anni. La cagnolina a pois di Altan non ha mai conosciuto crisi e quest’anno Bologna le dedica una mostra, visitabile sino al 24 maggio, negli spazi della biblioteca Salaborsa.

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