È nato a aprile il venticinquesimo Parco Nazionale d’Italia. Durante la Giornata Internazionale della Terra, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha firmato il decreto che individua la perimetrazione, la zonizzazione e le misure di salvaguardia del Parco Nazionale del Matese.
Il provvedimento ministeriale è arrivato alla fine di un percorso che ha coinvolto l’Ispra e numerosi enti territoriali: 52 amministrazioni comunali, quattro province e due Regioni, per un’area di quasi 90.000 ettari tra Campania e Molise. Rappresenta un notevole ampliamento rispetto al precedente Parco Regionale, circa 33 mila ettari, che la regione Campania aveva istituito nel 1993 e che era entrato in funzione solo nel 2002, per la mancata approvazione delle norme attuative della legge regionale.
Si tratta di un passo importante verso l’obiettivo europeo di proteggere il 30% del territorio entro il 2030, come previsto dalla Strategia Europea per la Biodiversità.

Il nuovo parco ha una storia lunga e complicata. Era stato formalmente istituito nel 2017. Il provvedimento è arrivato dopo sette anni in seguito a una sentenza del TAR dell’ottobre 2024, che aveva intimato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica -MASE- "…di provvedere nel termine di centottanta giorni dalla comunicazione alla delimitazione provvisoria, nonché all'adozione delle misure di salvaguardia necessarie a garantire la conservazione dello stato dei luoghi. In caso di ulteriore inerzia… sarà nominato un Commissario ad acta". Il termine fissato scadeva proprio martedì 22 aprile, la data della firma.

Legambiente ha accolto con favore la notizia, definendola “il giusto riconoscimento all’impegno profuso da almeno tre generazioni di ambientalisti” e “l’ultimo tassello alla tutela della biodiversità in Appennino (...) il destino del Parco nazionale del Matese, l’area protetta che unisce i due versanti del massiccio, si compie nell’anno in cui si festeggiano i trent'anni di cinque Parchi nazionali e del Progetto Ape, Appennino Parco d’Europa… la dedichiamo alla memoria di Papa Francesco, il più importante messaggero di pace e ostinato difensore della natura…”
L’ultimo Parco nazionale istituito in Italia era stato quello dell’Isola di Pantelleria, nel 2016.
La possibilità di trasformare il parco regionale in un'area protetta a livello nazionale ha diviso la comunità locale in fazioni divergenti, tra possibili vantaggi e probabili ripercussioni negative sulle attività economiche già esistenti.
Persistono, ad ogni modo, voci critiche rispetto al percorso che ha portato alla creazione del parco, che andrà comunque in vigore dopo la firma del presidente della Repubblica. Il Comune di Letino (Caserta) ad esempio ha espresso forte disappunto attraverso una dichiarazione ufficiale del sindaco, Pasquale Orsi, sui propri canali social: “Con profondo rammarico dobbiamo prendere atto che le richieste avanzate sulla zonizzazione dal Comune di Letino sono state completamente ignorate… chiedevamo che venisse ampliata la zona 3, con meno vincoli, includendo tutte le abitazioni e le aree antropizzate… L’idea era quella di tutelare le aree montane più alte, ma evitare di inserire intere porzioni di paese, case, e sentieri usati da sempre, in zone troppo restrittive. Quello che è stato deciso nel decreto non corrisponde a quanto concordato nei tavoli tecnici”. Altri comuni hanno protestato per l'inclusione, o per l'esclusione, o per la parziale inclusione, nei nuovi limiti del Parco. E la regione Molise ha addirittura votato un ordine del giorno che contesta la mancata 'collaborazione' fra ministero e enti locali. Si vedrà se ci saranno ricorsi veri e propri.
A meno di due ore da Napoli, il parco prende il nome dal Massiccio del Matese, caratterizzato da montagne calcaree che superano i 2000 metri di altitudine, laghi di origine carsica, quattro fiumi e un mosaico di ambienti montani e collinari, faggete vetuste, altipiani carsici e numerose specie di flora e fauna di interesse conservazionistico.
Il lago del Matese è il lago carsico più alto d’Italia, a poco più di 1000 metri di altitudine, tra i monti Miletto e Gallinola, lungo otto chilometri, largo poco meno di due e profondo circa dieci metri.

Muoversi a bordo di un kayak è il modo migliore per scoprirlo. Sott’acqua, infatti, prende vita una foresta che si può scorgere a occhio nudo grazie alla trasparenza dell’acqua stessa. Un vero e proprio bosco che sembra possibile toccare.
Ci sono anche altri laghi nel paesaggio naturale di questo parco, più piccoli ma molto suggestivi, utilizzati per produrre energia idroelettrica: il lago di Letino, il lago di Gallo Matese e il lago di Arcichiaro.
Ora la sfida è trasformare questo riconoscimento in opportunità concrete per il territorio, per un’area dell’Appennino centro-meridionale ricca di potenzialità ancora inespresse. Non resta che seguire i primi passi del venticinquesimo Parco nazionale italiano.