Ovattato, ma decisamente pulsante. O meglio: un tripudio floreale, perfetto interprete di ogni stagione. Proprio perché è la sintesi ideale del ruolo di un parco: quello mirabilmente accudito dai marchesi Guerrieri Gonzaga a Villa Lagarina, borgata alle porte di Rovereto, comune fulcro dell’omonima vallata.
Un parco dove il bello è storicità, habitat e vocazione colturale e insieme stimolo culturale. Un gioiello verde nel cuore della Vallagarina. Fascinoso, in tutto. Quasi 4 ettari di giardini, spazio circondato da alte mura che lo proteggono. Sintetizza l’impegno amorevole per la cura del territorio lagarino, tra squarci di Dolomiti affiancate da amene pianure, contrafforti e siti vocati al bello. Salvaguardando l’originalità dei luoghi.

Il Giardino dei Guerrieri Gonzaga è una enclave che ha del magico. In questo inizio d’estate si presenta con una sarabanda floreale portentosa: la vigoria di oltre 600 varietà di rose. Tutte segnalate, una mappatura certosina, itinerario odoroso - tutte selezionate in base a specifiche fragranze - per trasformare la visita in una esperienza sensoriale, recuperando i profumi sedimentati nell’intima memoria di ognuno di noi.
Il roseto è però solo l’aspetto più immediato e appariscente che il parco propone. Lo stimolo visivo invita a scoprire la storia stessa di questo scrigno verde lagarino: una evoluzione intrecciata di vicissitudini nobiliari, tutte mirate a salvaguardare la bellezza di una residenza che costeggia l’alveo del fiume Adige, tra castelli e campi vitati. Tante viti, altrettante storie. Proprio come l’iter di questo giardino, originariamente custodito dalla dinastia dei Lodron - potenti e mecenati, per secoli ‘padroni’ di mezzo Tirolo, dominatori di Salisburgo, ‘scopritori’ di Mozart e politici molto scafati - poi curato - già nel '700 - dai baroni de Moll, successivamente tutelato dall’impegno incessante dei marchesi Guerrieri Gonzaga.

Capire i legami per onorare i custodi. Fondamentale l’impegno dei tre fratelli Guerrieri Gonzaga. Tutto parte dal matrimonio tra Bice Guerrieri Gonzaga e il barone Ludovico de Moll, proprietario deciso a proteggere l’originalità del suo ‘buen retiro’ lagarino. La nobildonna, rimasta senza figli, convinse il marito a lasciare in eredità Palazzo e parco al nipote Anselmo Guerrieri Gonzaga, cioè il padre di Tullo (recentemente mancato), di Maria Gemma e di Carlo. Dei tre fratelli è Carlo che maggiormente si dedica alla salvaguardia della dimora. Curando ogni dettaglio e in altrettanta sintonia con la gestione della sua Tenuta San Leonardo, blasonata azienda vitivinicola di Borghetto d’Avio, a sud di Rovereto, campi vitati già prima del Mille, con la cantina che in questi giorni festeggia i 300 anni di fondazione enoica.

Torniamo al parco. Camminando per i viali, tra piante ultrasecolari, un’incredibile quanto rara varietà vegetativa, piccole cascate, laghetti, opere d’arte - alcune provenienti dal vicino MART, il museo d’arte contemporanea di Rovereto. C'è anche l’edificio che ospita piante di limone (la custodia più settentrionale d’Italia). Senza tralasciare la gestione di una mastodontica biblioteca, tra le più ricche del Trentino.
Quanto ai baroni de Moll, centrale la figura di Johann Karl von Moll, nominato dall’Imperatore Francesco I d’Austria attendente e precettore del proprio nipote, Napoleone Francesco Carlo duca di Reishstadt. Il ragazzo era figlio di Maria Luigia d’Asburgo Lorena e di Napoleone Bonaparte. Il precettore de Moll era molto legato al giovane rampollo napoleonico, tanto da accudirlo quando, a soli 21 anni, morì nel castello di Schoennbrunn; trattenne per sé una ciocca di capelli di Bonaparte II, tuttora custodita in una teca di vetro in una delle sale della Villa.

La struttura è aperta al pubblico, con visite guidate e appuntamenti didattici. Per scoprire il magico mondo delle rose, tentare di abbracciare alberi - fra gli altri un platano con una circonferenza che supera i 6 metri e la chioma attorno ai 50 d’altezza. E tanto altro ancora.
C'è pure la possibilità di una piccola sosta gourmet, cestini pic-nic con prodotti rigorosamente lagarini. La prenotazione è d’obbligo.