IL MUSEO VITALI
LEGGERE IL MONDO
DAL BORGO
E DAL LAGO

C’era un tempo in cui il prezioso borgo lacustre di Bellano era conosciuto ai più per aver dato i natali a Tommaso Grossi, la cui statua ancora oggi si affaccia sulla piazzetta che prelude all’imbarcadero.

C’era un tempo in cui l’operosa Bellano viveva di pesca e delle attività di un cotonificio che aveva dato lavoro a generazioni e generazioni di abitanti della zona.


(L'ingresso del museo Vitali a Bellano)


Oggi che pochissimi sanno o ricordano chi sia stato Tommaso Grossi e che il cotonificio è chiuso e la pesca sembra essere più un passatempo che una professione, Bellano continua a splendere di luce propria grazie ad alcuni figli suoi assurti a chiara fama grazie alla cultura e all’arte.

Collocata a metà strada tra Varenna e Corenno Plinio, nobili località della sponda orientale del Lago di Como, Bellano ancora oggi si distingue per l’elegante postura del suo adagiarsi sulle rive di un lago considerato tra i più belli del mondo, conservando un centro storico che, per quanto circoscritto, mostra tutta la sua antica struttura attraverso strette vie che comunicano tra di loro e si aprono quasi a sorpresa in piazzette dove il sole viene ospitato solo quando se lo merita.


(Uccelli al museo)


Nella parte alta del borgo esiste poi un famosissimo “orrido”, formato nei secoli dall’impetuosità del torrente Pioverna, che segna con cascate e corposi rivoli le pietre che lo contornano, disegnando un percorso dove le acque, soprattutto in stagione favorevole, dominano e sovrastano tutto ciò che le circonda.

Ma torniamo all’arte che, in questi ultimi anni, è stata in gran parte rappresentata dalla fluviale narrazione di Andrea Vitali che, romanzo dopo romanzo, ha raccontato, con arguzia e sagacia, generazioni intere di bellanesi, amabilmente e persino spudoratamente descritti nelle loro attività di natura umana, dalle più nobili alle più esecrabili.

Un mondo di figure perfettamente descritte che incarna una significativa epopea di maschere umane piacevolmente attendibili e godibili.


(Giancarlo Vitali)


Non è un caso del resto che l’autore, già medico condotto della cittadina, abbia venduto alcuni milioni di copie dei suoi libri. E già questo la dice lunghissima.

Nel rinnovare onore e merito ad Andrea Vitali e alla sua esercitata capacità di descrivere luoghi, generi e passioni umane, il suo cognome lo ritroviamo, senza che ci sia parentela, in un altro grandissimo artista che di nome fa Giancarlo. Un pittore di grande potenza espressiva e narrativa che sembra fare coppia con il suo omonimo conterraneo scrittore.


(Passaggio pedonale)


Ma ecco la notizia che merita il viaggio. Dal 29 aprile scorso Bellano ospita un museo interamente dedicato all’opera di Giancarlo Vitali ricavato, grazie al Comune di Bellano e l’associazione ArchiViVitali ETS, negli spazi dell’antico palazzo Lorla, in ambienti che in passato avevano ospitato il Circolo dei lavoratori, un teatro di marionette e persino botteghe alimentari.

Il museo, disegnato da Vitali Studio su ideazione di Velasco Vitali, personalità sulla quale presto torneremo, ospita oltre cento opere dell’artista nato a Bellano nel 1929 e lì scomparso nel 2018, in cui Giancarlo Vitali esprime appieno la sua pittura corposa, espressiva, persino intransigente che sfocia nella meraviglia cromatica dell’uso sapiente dei colori, nella definizione arguta o drammatica dei personaggi, degli animali e delle cose ritratti con un tratto deciso che scava nella materia per restituirla nella sua compiutezza, più vera del vero.


(Donna dei gatti)


La potenza delle nature morte, la vitalità immediata dei ritratti, l’uso sapiente dell’ironia che spesso si invera nel sarcasmo restituiscono un mondo passato che incarna perfettamente la contemporaneità. Un teatro umano, ma non solo, dove il sindaco, il farmacista, i musicanti della banda, il portiere d’albergo, la vecchia signora che sta attraversando la strada, i baldi compaesani arrampicati sul palo della cuccagna, per non dire di gatti, oche e pesci, costituiscono un coro potente, coerente, condiviso e persino strafottente, con omaggi più che espliciti alle opere di Goya, Rembrandt e Velàsquez (un nome che ritorna).

Tra le opere più famose compare un ritratto intensamente riflessivo di Giovanni Testori che di Vitali è stato amico, estimatore e mentore. Scrive Testori: "In Vitali, o nel Bellanasco, tutto, ma proprio tutto, è 'ritratto'. Dizione assai più giusta di quanto non sarebbe quella che recitasse come tutto, in lui, 'ritratto', lo diventi. Quella del Vitali è un’ironia che, se mai, tutti, a modo suo, intende assolverci. E intende assolverci tramite la sola carità che compete a un pittore: quella del pittorico e materico splendore".


(Il lift del Grand Hotel)


Tra gli altri, si sono occupati di Giancarlo Vitali personalità come Carlo Bertelli, Gianni Brera, Peter Greenaway, Tonino Guerra, Franco Loi e, naturalmente, Andrea Vitali con cui ha condiviso visioni e progetti.

Strepitosa la mostra antologica (Giancarlo Vitali-Time Out) che Milano gli dedicò nel 2017 dislocata in quattro prestigiose sedi (Palazzo Reale, Castello Sforzesco, Museo di Storia Naturale e Casa del Manzoni).

Greenaway, che collaborò con Vitali in occasione della mostra milanese, così si esprime: "I quadri di Giancarlo mi colpirono. Erano tetri, melanconici, claustrofobici, tristi, dolenti. Inoltre erano dipinti in modo veloce e vivace, l’artista padroneggiava la pittura con talento e naturalezza. Mi piacevano i colpi di pennello e la pittoricità, il gocciolamento e gli schizzi, i graffi e le macchie. La viscosità".


(da sinistra: Banchetto, Velasco, Testori)


Lo spazio del museo, raccolto e ben designato, si sviluppa in alcune sale tra cui l’ultima, dalle pareti blu, che ospita nature morte di particolare potenza materica, con prevalenza di figure carnali di animali macellati.

Nel giardino esterno un grande dipinto murale intitolato “Uccelli al Museo” è l’omaggio di Velasco Vitali all’opera di suo padre. A sua volta artista eclettico, Velasco Vitali è considerato tra i più interessanti e importanti della sua generazione.

L’omaggio della città a Giancarlo Vitali è un’ulteriore occasione per visitare e conoscere luoghi che riconciliano lo spirito tormentato di questi nostri tempi, favorendo riflessione e condivisione in una visione che porta a esprimere positiva criticità nella complessità dell’opera di un artista che merita di essere conosciuto, apprezzato, valorizzato.


(Toro squartato)




Post scriptum

Prima di lasciare Bellano, magari dopo aver gradito un particolare piatto di pesce di lago in un’antica trattoria che ha mantenuto il fascino di una genuina popolarità, cercate a pochi passi dal museo la piccola chiesa di Santa Marta. Entrando nella sua accogliente penombra, a mano mancina, lasciatevi stupire dalla meraviglia di un’opera lignea di struggente potenza espressiva.


(Compianto sul Cristo morto)


Il “Compianto sul Cristo morto” è un gruppo scultoreo policromo realizzato tra la fine del XV secolo e l’inizio del XVI dai fratelli Giacomo e Giovanni Angelo Del Maino di rara forza artistica.

Un altro prodigio di questo piccolo borgo incantato che si affaccia con estrema dignità e coerenza ambientale sulle sponde del nobile lago di Como.

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