BUENOS AIRES
LE DUE ANIME
DEL BARRIO
CHINO

Sarà il 29 settembre la grande festa per i 40 anni del Barrio Chino a Buenos Aires. L’Argentina è terra di immigrazioni da quando nel 1853 il Presidente Domingo Sarmiento nella Costituzione fece approvare un appello “agli uomini del mondo che volessero venire a vivere e lavorarte in Argentina”. Era la nascita moderna dello jus soli, anche se Sarmiento non lo chiamava così. Ma tutti coloro che avessero scelto di venire a vivere lì sarebbero diventati cittadini a pieno titolo e tutti coloro che fossero nati in quella terra, chiunque fossero i genitori, sarebbero stati argentin.



Arrivarono prima di tutto italiani, poi spagnoli, poi da tante altre parti del mondo. Ma fu necessario aspettare gli anni ’70 del 1900 per vedere i primi cinesi. Venivano da Taiwan, allora Paese povero e in conflitto con la Repubblica popolare cinese, ed all’inizio erano 28 famiglie. Nel 1984 misero insieme un po’ di risparmi e fondarono nella calle Arribenos la Associazione dei Taiwanesi in Argentina, per aiutarsi tra di loro e per “uccidere la nostalgia”. Il paradosso è che i governi di Buenos Aires non hanno mai riconosciuto la Repubblica di Taiwan.

Attorno a quella sede cominciarono a nascere piccoli ristoranti, negozietti che via via hanno invaso tutta la zona, si sono moltiplicati, ingranditi. Poi è nata una rivista, per informare i taiwanesi. L’ingresso del Barrio è un arco in perfetto stile cinese e le insegne dei locali sono in idioma cinese. Negli anni quei poveri immigranti si sono trasformati in imprenditori di successo, hanno mandato i figli a scuola, persino all’università.



Un miracolo, ma il secondo è arrivato alla fine degli anni ’80, quando hanno cominciato ad arrivare cinesi del continente. Con qualche tensione, perché, come dice uno dei fondatori del Barrio, “parliamo la stessa lingua, abbiamo la stessa cultura, siamo uguali, ma loro sono cinesi e noi taiwanesi”. I nuovi arrivati erano soprattutto contadini, non parlavano spagnolo, dalla provincia di Fujian, mentre i “vecchi” si erano integrati e spesso erano diventati benestanti. E poi Cina e Taiwan sono da sempre in lotta, a volte persino feroce. “Ma i giovani non sanno nulla della Rivoluzione, di Mao o di Chiang Kai shek”. E pur rimanendo le due comunità sostanzialmente divise, si sono unite nel Barrio, e i nuovi arrivati sono diventati presto più numerosi dei fondatori.

Press ESC to close