Castelli? Quanti ne desiderate. Di più. In ottime condizioni, ben conservati, con i segni del tempo ma anche ridotti a pochi ruderi però sempre grondanti storia e leggende. Cattedrali? La scelta anche qui è ampia. Imponenti, magnifiche, che trasudano storia. Leggende? Ce n’è per chi ci crede e per chi è scettico. E poi il mare della Manica e dell’oceano Atlantico. Centinaia di lunghe spiagge di sabbia fine e ampi promontori. Rocce e dirupi. Imponenti scogliere. Pittoreschi paesini di pescatori affacciati su porticcioli accattivanti affollati di barche da pesca.

Breve sintesi della Cornovaglia, la contea all’estremità sud-occidentale dell’Inghilterra. The Land End, la terra che finisce, una sorta di isola nell’isola. Luoghi che durante la seconda guerra mondiale furono uno dei punti di attacco maggiori da parte della Germania nazista, con continui bombardamenti dal cielo sulla capitale e sulle città portuali come Bristol, la quarta più importante dell’Inghilterra, città famosa anche per la produzione di carte e cartoncini come quello più elegante che prende proprio il nome dalla città georgiana e vittoriana alla foce del fiume Avon, che ha riciclato i suoi moli e i suoi magazzini in locali di ritrovo, bar, luoghi dove fare musica underground. Da qui in poi solo un po’di indicazioni, giusto un assaggio, dando per scontato che si fa torto a tutti gli altri posti non citati.

La porta d’accesso da non mancare, partendo dalla Contea del Devon, è Stonehenge, uno dei complessi megalitici più conosciuti d’Europa, che risale a un periodo fra l'età del Bronzo e la prima Età del Ferro ed è dedicato al culto solare. Qui c’è il celebre cerchio di imponenti pietre che da lontano ti attrae e ti fa interrogare su come quegli uomini siano riusciti a trasportare gli enormi massi e a collocarli in un punto preciso, studiato, sotto la volta celeste. In origine gli elementi pare fossero 162, ora ci sono sei blocchi di pietre più un altro, isolato, chiamato il tallone, che sta ad indicare il punto in cui si trova il sole durante il solstizio d’estate. Per gli inglesi Stonehenge è la città dei morti poiché quasi certamente quel luogo, ora patrimonio dell’Unesco, era destinato alla sepoltura. E allora poco lontano si può visitare la città dei vivi, la perfetta ricostruzione di un villaggio neolitico. Saranno stati i romani, i sassoni, i danesi, i druidi a costruire tutto questo? Ancora è un interrogativo nonostante secoli di studi.

La città di Wells è la più piccola d’Inghilterra. Ma ospita la cattedrale più poetica e forse più imponente tra le cattedrali inglesi, dedicata a Sant’Andrea, edificata tra il 1175 e il 1490. Fu costruita in stile gotico con archi aggiunti successivamente a forma di forbice per sorreggere la torre aggiunta dopo. Sulla facciata e all’interno ci sono un gran numero di statue, più di trecento, non tutte religiose. La cattedrale fa blocco con il palazzo vescovile di architettura medioevale con più ottocento anni di storia e con, dalla parte opposta, la Vicar’s close, l’unica strada interamente medioevale dell’Inghilterra. Praticamente un vicolo su cui si affacciano ventisette abitazioni destinate ai vicari. Tutto guarda su un enorme, immenso prato.
Anche in Cornovaglia c’è un St Michael’s Mount somigliante al Mont Saint-Michel che si trova in Normandia. Così come quella francese, l’isola durante la bassa marea è raggiungibile a piedi. Altrimenti con un traghetto che attracca nella cittadina di Marazion. Il luogo è dedicato all’arcangelo Michele, che secondo la leggenda vi sarebbe apparso nel 495. Si narra che l’arcangelo abbia deciso di apparire nelle due isole perché simboleggiavano perfettamente il rapporto tra Dio e gli uomini. La terraferma e le isole vengono periodicamente unite e divise dalla marea in analogia al bene e al male che uniscono Dio e l’umanità. Di questa convinzione erano portatori i benedettini che, provenienti dalla Francia, decisero di costruire l’abbazia, di cui rimangono solo il refettorio e la chiesa e una fortezza costruita nel sedicesimo secolo.

In questo spicchio di Inghilterra si può percorrere per intero la leggenda di re Artù. Dal luogo in cui sarebbe nato a quello in cui è sarebbe morto. La vita di Artù sarebbe cominciata a Tintagel, sulla costa settentrionale della Cornovaglia, in un castello che sorge su un’isola rocciosa collegata da uno stretto ponte alla terra ferma. Nell’abbazia di Glastonbury, complesso monastico medioevale in rovina, ci sono le tombe del re e di Ginevra. Questa città è considerata la culla della cristianità in Gran Bretagna poiché la leggenda vuole che Giuseppe D’Arimatea, dopo aver fatto seppellire Gesù e averne raccolto il sangue nel Santo Graal, arrivasse proprio qui. Winchester poi, antica capitale del Paese prima di Londra, pare sia la mitica Camelot. In una sala del medioevale castello della città si trova un’antica riproduzione della tavola rotonda.

E poi c’è Bath con le sue Terme romane, con le vasche antiche circondate da colonnati. Si può compiere l’intero tragitto all’interno della struttura anche se per godere delle acque termali bisogna rivolgersi all’esterno di essa. Ci sono una quantità di spa private. Ma con il massimo rispetto per la straordinaria architettura e maestria romana il fascino maggiore della città è nel poter rendere omaggio alla più illustre cittadina, Jane Austen, la scrittrice che compì il passaggio dal romanticismo del diciottesimo secolo al realismo del diciannovesimo, l’autrice di 'Orgoglio e pregiudizio' e altri cinque romanzi che sono bastati a darle un posto di rilevo della storia culturale inglese e non solo. Visse solo 42 anni, alcuni dei quali a Bath, che ha fatto della sua casa un centro di memoria e aggregazione e le dedica ogni settembre un Festival. Austen è seppellita nell’abbazia di Winchester di cui sopra. E visto che ci si trova da quelle parti un suggerimento: a 35 chilometri da qui c’è il castello dove è stata girata la serie di Downton Abbey con l’epopea del conte di Grantham e famiglia narrata da Julian Fellowes, vincitore di un Premio Emmy nel 2011 per la serie.

Parlando di scrittrici e di Cornovaglia non si può che pensare a Rosamunde Pilcher, morta a 94 anni nel 2019. Aveva ricevuto nel 2021 dalla regina Elisabetta il titolo di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero britannico per i servizi resi alla letteratura. Le sue opere, cinque raccolte, decine di romanzi da cui sono stati tratti 157 film per la tv, sono la testimonianza visiva della bellezza e della diversità delle coste e delle spiagge della Cornovaglia che fanno da sfondo alle vicende narrate. Sulle tracce di Rosamunde incontri paesini di pescatori e lunghi arenili, cittadine colorate e altre austere. Fiori ovunque. Una vegetazione rigogliosa favorita dall’umidità e dalla cura. Qui ci sono dodici delle trentatrè aree naturali protesse dell’intera Inghilterra.

Avanti dunque a cercare un luogo del cuore. Verso Land’s End e la baia di Sennen Cove con una spiaggia bianca lunga tre chilometri, fine come quella di Fistral Beach o le calette nascoste di Portheras Cove. E poi Saint Ives, una delle località più famose e la penisola Lizard all’estremo sud. Penzance, Porthcurn e, giusto per non farci dimenticare che siamo in un regno, si può andare a Lostwithil dove il principe William, l’erede al trono, ha una tenuta sull’estuario del fiume Fowey, che sfocia nella Manica, con tanto di cottage da affittare e un ristorante, The Orangery. E poi una quantità di altri luoghi che aspettano solo di essere scoperti. Scegliendo la stagione giusta perché da queste parti il clima è certamente migliore di quello tradizionale inglese, ma solo per pochi mesi. L’ombrello? Sempre a portata di mano. Ma ne vale proprio la pena.