Torna il 2 luglio, domenica prossima, il Mangirò, la ormai classica, originale passeggiata enogastronomica tra campi di grano d'altura e boschi di castagni dell'Emilia. Giunta alla 18esima edizione, la festa comincia a Monghidoro, che oltre a essere noto ai più perchè ci è nato Gianni Morandi è anche un attivissimo borgo dell'Appennino bolognese, a pochi chilometri dal confine con la Toscana. Mangirò è l'invenzione felice del Forno di Matteo Calzolari, impresa locale che dal '56 studia e elabora i grani antichi di montagna, e che ha battezzato Gino un proprio lievito madre. Il Forno, da anni alla guida di una filiera dei cereali molto attenta alle tradizioni locali, è uno dei 'tre pani' nella guida del Gambero rosso dedicata appunto ai panificatori d'Italia.
Ma che cosa è, più di preciso, Mangirò? Diciamo un ibrido fra il vagabondare per boschi e il mangiare (e bere) bene, una giornata che alterna scarpinate e incontri con chef salendo verso le vette dell'Appennino. Si attraversano i boschi di Monghidoro, si costeggiano i campi di Grani alti, i ruscelli e i piccoli borghi di montagna. Gli organizzatori presentano Mangirò come "una piattaforma per le imprese e i progetti enogastronomici del territorio di Bologna, e non solo, che hanno fatto della cura dell’ambiente una spinta creativa", e "un modo per esplorare il mondo del pane". Quest'anno, al gusto della giornata si aggiunge la parola d'ordine 'Polleg', il Polleggio, una sorta di 'take it easy' emiliano-romagnolo. Il percorso quindi - dodici chilometri - potrà essere fatto intero o a metà, a piedi o in bici, con gli amici o con una guida, "a misura di tutte le gambe".
Per sentieri e valli, i camminatori conosceranno (e gusteranno i loro prodotti) i vignaioli naturali di Tôt d’un Fiè, l’Arrogant Pub di Reggio Emilia, la comunità di agricoltori e panificatori di Caselle in Pittari del Cilento, la Trattoria Scacco Matto e il ristorante Quanto Basta di Bologna, gli apicoltori di BeeBo e i musicisti della Scala di Milano. Tutti lì, nei vari punti-tappa, per rendere la passeggiata indimenticabile non solo attraverso il paesaggio ma anche con la gola e il gusto: un messaggio positivo di ripresa, fra l'altro, per commercianti, imprenditori dell'ospitalità e popolazione colpiti da alluvioni e frane.
Dopo lo start, con la colazione al Forno di Calzolari (dalle 9,30), nel borgo di Ca’ di Guglielmo a partire dalle 11 si incontreranno le due Comunità Slow Food rappresentanti delle anime dell’Appennino: la Comunità di Caselle in Pittari del Cilento, ospite, e la Comunità Grano Alto di Monghidoro. Grano impastato e lasciato lievitare, cotto nell’antico forno a legna o in olio bollente, infine accompagnato da tanti assaggi, salumi e formaggi cilentani come le bevande al miele di Beebo. Poi via, per le varie tappe fino all'Alpe...
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