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Einaudi
note non accademiche


In un saggio origini e enigma
del musicista e compositore

Una recensione di
MARCO PICCARDI

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Il libro di Enzo Gentile, edito dalla casa editrice milanese Cluster-A, è il primo saggio monografico che sia stato pubblicato su Ludovico Einaudi, compositore e pianista di fama internazionale. Nato nel 1955 a Torino, è stato allievo di Azio Corghi e di Luciano Berio ma, pur facendo tesoro di quegli insegnamenti, fin dall’inizio si è tenuto lontano da un certo accademismo d'avanguardia per cercare un proprio linguaggio più semplice e diretto, con echi della musica classica, del minimalismo e del pop. Il successo è arrivato nel tempo, e ha visto crescere man mano un pubblico vasto di veri appassionati.


Ludovico Einaudi
La musica, le origini, l’enigma

di Enzo Gentile



Cluster-A edizioni
17,10 euro

Einaudi ha composto musica per orchestra (Per vie d'acqua, 1983), per arpa (Stanze, 1990), per ensemble di 5 strumenti (The Apple Tree, 1995), e per pianoforte solo (Le onde, 1996). E poi ancora ha scritto per il teatro e la danza, come le opere-balletto Time out per voci e strumenti (1981) e Salgari per voci e orchestra (1994,) nonché colonne sonore cinematografiche, a partire da quella per il film Fuori dal mondo di Giuseppe Piccioni (1999), che è stata candidata ai David di Donatello.

Oltre ad avere prodotto una ricca discografia, da qualche anno Einaudi, da solo o con ensemble, fa il tutto esaurito con i suoi concerti in Italia e all’estero. In particolare ogni dicembre tiene al Teatro Dal Verme di Milano una ventina di serate prese d’assalto dal pubblico. Ma veniamo al libro di Gentile, critico musicale milanese anche lui classe 1955, che ripercorre le tappe più importanti della carriera di Einaudi con commenti critici e numerosi interventi di musicisti, operatori ed amici. Soprattutto sono ben approfonditi gli inizi della sua attività artistica che si collocano negli anni Settanta, quando militava come tastierista nel gruppo jazz fusion Venegoni e Co., legato alla Cramps di Gianni Sassi, assieme al quale Einaudi partecipò nel 1979 al grande concerto all’Arena di Milano in occasione della morte di Demetrio Stratos.

(Ludovico Einaudi, luglio 2022, concerto al castello di Romena, Pratovecchio
foto di Antonio Cipriani)


I lavori come compositore degli anni Ottanta e Novanta sopra citati sono descritti da Gentile con cura e con apprezzamento per quella fase decisamente evolutiva della musica di Einaudi. Con il successo de 'Le onde' Einaudi diventa esecutore in prima persona della sua musica al pianoforte e Gentile racconta con passione (e forse un pizzico di nostalgia) un suggestivo e un po’ avventuroso viaggio in Mali con un gruppo di conoscenti di cui faceva parte lo stesso Einaudi. Quel viaggio per il musicista fu foriero di incontri ed esperienze condivise con musicisti africani, che portarono alla collaborazione anche discografica con Ballake Sissoko (Diario Mali, 2003) e con Toumani Diabate, e poi in seguito ispirò il progetto Le Piano Africain per l’edizione 2014 del festival Piano City di cui Einaudi all’epoca era direttore artistico. Tutti episodi questi che il libro valorizza come aperture importanti per la poetica dell’artista.

(Enzo Gentile)


Quello di Enzo Gentile è un importante studio del fenomeno Ludovico Einaudi, di cui riconosce l’importanza e ripercorre in modo documentato e appassionato i presupposti. Ma non si tratta di un libro agiografico e Gentile non manca di esprimere alcune perplessità sull’attività compositiva e concertistica che Einaudi è andato sviluppando nel corso dell’ultimo ventennio e porta avanti tuttora: proposte che riconosce come di grande livello professionale e frutto delle esperienze maturate nel tempo ma in cui la fase di ricerca gli sembra essersi un po’ fermata a vantaggio di un prodotto di sicura presa e apprezzamento per il suo vasto pubblico.

Tra le numerose testimonianze spiccano quelle di Cecilia Chailly, brillante interprete all’arpa di Stanze; di Stefano Boeri, amico d’infanzia; di Filippo Del Corno e Ivan Fedele, allievi come lui di Azio Corghi; e poi ancora: Carlo Boccadoro, Lionello Cerri, Andrea e Anna de Carlo, Michele Fedrigotti, Luca Francesconi, Paolo Fresu, Gaetano Liguori, Franco Mussida e numerosi altri.




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