Anche un profano lo capirebbe dal colpo d’occhio sulla sala strapiena: l’industria del vino in Italia gode di ottima salute, e il fatto che il Teatro Brancaccio di via Merulana a Roma sia stracolmo per la presentazione della 37esima edizione della guida ai vini d’Italia del Gambero Rosso è più che un’autorevole conferma. Produttori, enologi, cantinieri, ma anche esperti di meteorologia, di sostenibilità ambientale, di riciclaggio del vetro e persino di robotica e di intelligenza artificiale, insomma tutto quel mondo formato dall’indotto da una delle linee produttive più trainanti per il nostro Pil si sono dati convegno per parlare e sentir parlare di vino. Robetta che smuove un giro d’affari che solo sul mercato estero è valso per il 2022 ben 8 miliardi, al secondo posto nel mondo solo dopo la Francia (12 miliardi). E tutti, alla fine, se ne sono andati con la nuova guida 2024, tradotta anche in inglese, tedesco e cinese.
Un’edizione piena di record, visto che sono stati assaggiati alla cieca dallo staff ben 50mila vini, (nel 2023 46mila). E questo per il fatto che il livello medio della produzione italiana è aumentato rispetto all’anno passato. La selezione finale attraverso la degustazione di 2.300 etichette ha permesso di assegnare il massimo riconoscimento dei Tre Bicchieri a ben 498 vini, mentre 174 aziende certificate biologiche o biodinamiche sono state premiate con i Tre Bicchieri verdi, a dimostrazione del crescente interesse per queste produzioni virtuose: anche questa è in fondo transizione ecologica.
E poi, in tempi di crisi e di risparmi per le famiglie, non poteva mancare la scelta di premiare quelle aziende che mettono i loro prodotti sugli scaffali col chiaro intento di non negare (quasi) a nessuno - anche a chi non ha il portafoglio rigonfio - il piacere di degustare un buon vino senza essere costretto a fare un mutuo in banca. Per cui ben 56 vini sono stati segnalati perché mantengono i prezzi entro i 15 euro, mentre ben 7 di questi vendono una bottiglia persino sotto i 10 euro. E allora partiamo da questo settore popolare per segnalare il Primo Premio Speciale nel rapporto qualità-prezzo: se lo è accaparrato un vino sardo, il Mandrolisai Rosso Fradiles 2021 dell’omonima azienda di Atzara, paesino nel cuore del Mandrolisai, zona bellissima e intatta della Sardegna centrale. Fradiles (che vuol dire Cugini) si vende intorno ai 12 euro in enoteca e nei supermercati ed è un uvaggio di profumatissimi e intensi Canonau, Monica e Bovale sardo, che non danno una grande resa in termini di quantità ma si rifanno abbondantemente sulla qualità.
Sul palco a ritirare il premio due dei 18 cugini, che in varie attività mandano avanti l’azienda. Ed ecco gli altri premi speciali alle eccellenze. Il Rosso dell’Anno va a una sontuosa edizione del Barolo Vigna Rionda Ester Canale Rosso 2019 della cantina Giovanni Rosso a Serralunga d’Alba (CN). Un vino di spettacolare ricchezza alla quale riesce ad abbinare una straordinaria armonia, ennesima conferma della Langa come uno dei grandissimi terroir dell’enologia mondiale. Il Bianco dell’anno viene invece dal Friuli: è il Collio Chardonnay Riserva 2018 di Marko Primosic, che dimostra ancora una volta come i bianchi italiani possano essere affascinanti e longevi. Le Bollicine dell’Anno rimangono appannaggio della Lombardia con l’eccellente Franciacorta Nature 2016 della Gatti, maison storica della denominazione. Il Rosato dell’Anno è il Cerasuolo d’Abruzzo Tauma 2022 di Pettinella. Un Rosato dal tratto artigianale, verace, davvero identitario. E irresistibile. Il Vino da Meditazione dell’Anno (che quest’anno non è dolce) è un Marsala Vergine Riserva 2011 della Florio. Sia l’azienda sia la denominazione non hanno bisogno di presentazioni. Un meritato contributo al rilancio di questa storica, prestigiosa denominazione. Ci sono poi gli altri premi
Il Premio per la Viticoltura Sostenibile: Terre Margaritelli di Torgiano, uno dei Borghi più belli d’Italia nella provincia di Perugia, che rappresenta un esempio di viticoltura di qualità rispettosa dell’ambiente e dei valori sociali. La Cantina Emergente: Ceri di Carmignano, nella campagna tra Firenze e Prato, che debutta in Guida con una affascinante versione di Carmignano, la Riserva Arrendevole 2020. Piccola denominazione ma grandi vini. La Vignaiola dell’Anno: Marinella Camerani di Corte Sant’Alda a Mezzane di Sotto (VR). Una vita spesa tra le vigne, in armonia con la natura. Il Premio per il Progetto Solidale: la marchigiana Velenosi, con l’iniziativa virtuosa che la proprietaria Angela porta avanti da alcuni anni dando un concreto aiuto ad un gruppo di ragazzi autistici. Il Premio Speciale per la Cooperativa dell’Anno: Cantina Tramin, sulla Strada del Vino a Bolzano, che da anni interpreta il territorio in maniera magistrale. Cantina dell’Anno: Umani Ronchi di Osimo, nelle Marche. L’azienda della famiglia Bernetti veleggia da anni a livelli di eccellenza; la serie di etichette degustate quest’anno, oltre ad essere perfettamente rappresentativa dei terroir in cui opera, ha dimostrato ancora una volta il valore dell’azienda.
Ma un premio speciale ci permettiamo di assegnarlo pure noi, che per caso ci siamo ritrovati seduti accanto a due giovani dall’aria sveglia e professionale. Due ragazzini, abbiamo pensato, magari portati qui per mano dai loro genitori a vedere com’è fatto il mondo. Invece abbiamo scoperto che l’uno, 22 anni, è Francesco Luisa, il rampollo manager che si occupa della cantina e delle vigne dell’omonima friulana tenuta Luisa, produttrice del Desiderium; l’altro, Davide Minigutti, 20 anni, è il cantiniere dell’azienda. Usciti freschi dall’istituto agrario, non hanno perso tempo e si sono immersi nel fantastico mondo del vino. Premio speciale giovanissimi, dunque. Perché ci hanno lasciato un piacevole retrogusto di futuro
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