Antonio Ligabue. Delicato come una farfalla e fiero come un aquila.
Il mio sogno, fino a vent’anni era fare la pittrice. Ho fatto l’istituto d’arte poi l’Accademia di Belle Arti, ho avuto maestri meravigliosi come Getullio Alviani e Luciano Fabro, ho seguito anche qualche lezione a Venezia con Emilio Vedova ero innamorata di quel mondo.
Poi, casualmente, mentre cercavo uno spazio per allestire una mostra, mi sono imbattuta nella presentazione di un corso di teatro e quel giorno è stato lo spartiacqua della mia vita, da lì ho cominciato a raccontare.
Ma l’amore per la pittura, per il profumo dei colori ad olio mi è rimasto, e volevo raccontarlo attraverso la vita di un pittore. Non sapevo chi scegliere, Caravaggio, Modigliani… poi mi capita un catalogo di Antonio Ligabue e leggo che sua madre si chiamava Elisabetta, come me, la sua sorellina lo stesso e la sua matrigna Elisa… mi sono sentita chiamata, credo che sia il racconto che amo di più.