RIFUGI
DEL GRAN SASSO / 4
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DAL BAFILE
AL LUBRANO
BIVACCHI E RIPARI

(Il bivacco Andrea Bafile)
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Il Bivacco Andrea Bafile (2669 mt) si trova sulla cresta sud-est della Vetta Centrale del Corno Grande e si affaccia sulla Valle dell’Inferno. Nel 1965 il CAI dell’Aquila, in occasione dei 90 anni di attività, progettò in collaborazione con la Fondazione Antonio Berti di Venezia (istituita inizialmente per l’installazione di bivacchi fissi nelle Dolomiti) l’idea di costruire un avamposto scegliendo la località dopo rilevazioni e accertamenti. Il Bivacco, che misura m.2,40 X 2,80 di lato, è appoggiato su travi longitudinali in calcestruzzo e fissato mediante ancoraggi in modo che il pavimento risulti rialzato dalla quota del piano di campagna, per lasciare il libero deflusso delle acque piovane e di scolo.
Per costruire il Bafile furono usati candelotti di dinamite, pale, picconi, elicotteri dell’aeronautica militare in esercitazione speciale oltre a un gruppo di volontari del CAI della sezione dell’Aquila. Gli operai e i volontari dormivano in tenda e anche se era agosto il freddo si faceva sentire. In una lettera conservata negli archivi, c’è la concessione da parte del Comune di Isola del Gran Sasso, in provincia di Teramo, che ratificò la cessione del suolo con una delibera. Il faldone della sezione CAI dedicato al bivacco è conservato nei locali dell’Archivio di Stato. Fu inaugurato l’11 settembre del 1966 con un omaggio alla memoria di una medaglia d’oro al valor militare, l’aquilano Andrea Bafile, dalla Sezione del CAI dell'Aquila. E’ stato collocato su una piazzola ricavata dallo sbancamento di 60 metri cubi di roccia, al culmine di un torrione sotto la Vetta Centrale di Corno Grande. Il bivacco agevola e facilita le salite di molteplici vie estive e invernali. È sempre aperto e dispone di 9 posti letto.
L’accesso alpinistico da Campo Imperatore, dove si parcheggia, è di circa due ore e mezza. Per raggiungere il punto di sosta, si percorre la via direttissima per il Corno Grande. In corrispondenza di uno sperone di roccia detto 'Sassone' si dirama quello che un tempo era chiamato “la 4” e che adesso si chiama sentiero 104. La strada per raggiungere il bivacco Bafile è stata messa in sicurezza dal CAI regionale, dopo il 2009, realizzando una ‘ferrata’, un percorso facilitato da corde di acciaio fissate alla roccia, nell’ultimo tratto. Anche qui è presente un registro in cui una volta gli alpinisti scrivevano molto.
Nel 2013 un gruppo di amici del Collegio Nazionale delle Guide Alpine e del Corpo Forestale dello Stato, l'associazione I Corridori del cielo e i soci CAI della Sezione dell’Aquila, hanno eseguito lavori di manutenzione straordinaria (scartavetratura, tinteggiatura e ripulitura esterna) con trasporto a valle dei materiali di risulta e dei rifiuti.
Altri rifugi del Gran Sasso
Rifugio Antonella Panepucci Alessandri (1700 mt)
Dispone di 20 posti letto e si trova sul versante nord di Monte San Franco. Vi si accede dal Passo delle Capannelle in un'ora. (CAI L'Aquila)
Ex Bivacco Lubrano
Situato su uno sperone roccioso, sul versante sud di Monte Prena, nel Vallone della Fornaca. Fu spazzato via anni fa dalla furia delle condizioni climatiche. Del bivacco resta soltanto il basamento in cemento. Oggi sta tornando a nuova vita e sarà intitolato alla memoria di Piergiorgio Desiati, tecnico del soccorso alpino. La realizzazione del nuovo bivacco si è resa possibile grazie ai contributi della Fondazione CARISPAQ, della Regione Abruzzo, della BNL, dei Soci del CLUB 2000m, di tutti coloro che hanno voluto sostenere questa opera alpina e all’Esercito Italiano che trasporterà il manufatto con un intervento aereo di alto livello. Il primo bivacco di alta montagna costruito nel nuovo millennio.
Rifugio Forestale Fonte Vetica
Da distinguere dall'Albergo Rifugio della Vetica (bar-ristorante), in genere chiuso ma con un piccolo locale sempre aperto (capienza 3-4 persone). Un anno fa fu distrutto da un incendio dovuto ad un corto circuito nella cucina.
Rifugio Nicola D'Arcangelo (1665 mt)
Di proprietà del comune di Isola del Gran Sasso, situato sul versante nord del Vado di Corno (località Vaduccio). Dispone di 4 posti letto e per le chiavi bisogna chiedere alla locale sezione del CAI. È facilmente raggiungibile da Campo Imperatore per il Vado di Corno in un’ora e mezza; da Casale San Nicola richiede un’ora in più di cammino. Ha una bella vista sul Paretone durante l'ascesa.
Rifugio del Monte (1614 mt)
Sul versante nord di Monte Corvo, tra grossi massi, ai piedi del Vallone Fosso del Monte. Si raggiunge in poco meno di due ore da Prato Selva e rappresenta una buona base di partenza per escursioni al Corvo, Pizzo Intermesoli e Pizzo Cefalone e dispone di 10 posti letto con acqua nelle vicinanze (sorgente del Rifugio del Monte).
Rifugio Domenico Fioretti (1500 mt)
Nella Valle del Chiarino in località Piano del Castrato, nei pressi dei ruderi della ex Masseria Vaccareccia, di fronte all'imponente cresta ovest di Monte Corvo. Si raggiunge in mezz'ora dalla Masseria Cappelli.
Rifugio Orazio Delfico, al Fontanino (1.428 mt)
È costituito di una sola stanza ed è (scarsamente) utilizzato da alcuni pastori del posto. Serve ormai solo come punto di riferimento e ricovero occasionale per pastori. (Foto)
Rifugio Tito Acerbo (1136 mt)
Si trova a Rigopiano (PE) sulla strada che dal Vado di Sole porta a Farindola. Fu costruito dalla Milizia Forestale e inaugurato nel 1933 a poche centinaia di metri dall’hotel Rigopiano distrutto dalla valanga del 18 gennaio 2017.
Rifugio di Racollo (1570 mt)
Si raggiunge da Assergi sulla SS 17bis per Campo Imperatore, superando la prima sbarra di accesso alla strada chiusa in inverno. Al bivio di Sant'Egidio si devia a destra per Castel del Monte per circa 3,5 km quando si imbocca nuovamente sulla destra il bivio per Santo Stefano di Sessanio. Lì si incontra subito il rifugio. In alternativa si può arrivare da Santo Stefano di Sessanio, sempre che la strada sia aperta, superando un’altra sbarra di accesso. È di proprietà del comune di Santo Stefano di Sessanio, aperto da maggio ad ottobre e dispone di 30 posti letto.
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