16 febbraio 2023


CAMPI DI SPAGNA
PRECIPIZI
E PANORAMI
MOZZAFIATO

di MARCO DAL FIOR

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Cosa fanno i golfisti d'inverno? I più assatanati si affidano alle mani del maestro per migliorare il proprio swing, in attesa di sfoderarlo, a primavera, a caccia dei risultati agognati. I più pigri vivacchiano, azzardando qualche uscita in campo quando il termometro concede una tregua e la voglia di green si fa irrefrenabile. In molti cominciano a sfogliare i cataloghi delle agenzie di viaggio in cerca di una meta facilmente raggiungibile, calda e invitante. Questo non accade solo in Italia. In tutta Europa – soprattutto dove gli inverni sono più lunghi e gelati che da noi – frotte di turisti con sacca al seguito si imbarcano verso mete temperate. Noi i campi tiepidi ce li avremmo in casa: tutto il Sud Italia può rivaleggiare con le destinazioni golfistiche più gettonate. Ma abbiamo pochi campi, spesso distanti tra loro. E strutture frequentemente inadeguate.


(Parador de Malaga)


In altre zone d'Europa, invece, il turismo golfistico è diventato un volano importante dell'economia. Basti pensare alla Spagna, dove la Costa del Sol fa funzionare alberghi, ristoranti e vie dello shopping grazie alla continua presenza di cultori di ferri e palline. Sono più di 70 i campi disseminati tra Malaga e Gibilterra. Alcuni sono delle vere e proprie star del golf europeo, da Valderrama a La Reserva, da San Roque a Los Naranjos. Qui le tasche soffrono: i green fee sono parecchio costosi, dai 500 euro di Valderrama ai 290 di Finca Cortesin restano sogni proibiti per la maggior parte dei golfisti. Ma basta non lasciarsi attrarre dallo star system golfistico e il golf diventa alla portata di tasche meno capienti, con prezzi di ingresso del tutto assimilabili a quelli nostrani. Da 40 euro in su, si gioca su percorsi sempre ben tenuti, con climi favorevoli e immersi nella simpatia iberica.


(Marbella)


La porta di ingresso alla Costa del Sol è Malaga, la città di Pablo Picasso, collegata da voli abbastanza economici con buona parte degli scali italiani. L'aereo, prima di atterrare, sfiora il Parador de Malaga, le 18 buche più antiche dell'Andalusia, dove con 80 euro potete togliervi lo sfizio di giocare a golf ancor prima di disfare i bagagli. Da qui a Gibilterra (130 chilometri, un'ora e mezza con la superstrada A7 che offre panorami più divertenti della parallela autostrada AP 7, senza eccessive perdite di tempo) non c'è che l'imbarazzo della scelta. A Benalmàdena, 15 chilometri più a Sud, c'è il Torrequebrada, progettato quasi mezzo secolo fa da José Pepe Gancedo, passato alla storia come il Picasso del golf. In effetti il percorso ha un che di cubista, circondato com'è da una ricca vegetazione interrotta da specchi d'acqua e da scorci sul Mediterraneo che istigano ai selfie. Poco prima di entrare a Marbella, il Marbella Golf & Country Club porta la firma leggendaria di Robert Trent Jones sr. , garanzia di divertimento e di paesaggi da cartolina. Se ci andate, attenti alla buca 6, un par 5 di 446 metri che metterà alla prova la vostra strategia e la vostra abilità.


(Il ponte di Ronda)


Prima di arrivare a Estepona, sulla strada verso Ronda (se non la conoscete andateci, la più antica Plaza de Toros di Spagna e il ponte che sovrasta il burrone "el Tajo" e il fiume Guadalevín meritano una visita), c'è l'ingresso del Paraiso Golf Club, disegnato da quel satanasso di Gary Palyer – uno dei grandi del golf - che si è divertito a sfruttare le pendenze della collina digradante verso il maretra oleandri, jacaranda e mimose per nascondere insidie dappertutto.

Neanche il tempo di saltare in auto e a Estepona vale la pena di fare una sosta al Valle Romano Golf Club. Qui il car è praticamente d'obbligo: le buche in piano si contano sulle dita di una mano, ma lo spettacolo è affascinante e ogni bandiera diventa una sfida divertente. Soprattutto la 3 (par 4 di 314 metri in picchiata) e la 10 (par 5 da 494 metri con perfido dog leg a sinistra che mette a rischio il drive iniziale) vi resteranno nella memoria.


(Torrequebrada)


Continuando verso Sud, a Casares sulla superstrada si incontra il Doña Julia Golf Club, opera di Antonio Garrido, vecchia conoscenza del golf continentale, che ha sfruttato con abilità i rilievi del terreno per regalare ai giocatori panorami da togliere il fiato tra il verde dei green e il blu del Mediterraneo. Anche qui le tariffe variano in base alla stagione all'orario. Di questi tempi una partenza verso le 10,30 costa attorno a 140 euro a coppia di giocatori, car compreso.

Gibilterra, con la sua rocca e le sue scimmie, è a un passo. Se avete ancora voglia di chilometri, spingetevi fino a Tarifa e lasciate la sacca nel bagagliaio dell'auto. Siamo a poche bracciate dall'Africa, aggrappati alle Colonne d'Ercole, con il naso sull'Atlantico. La cittadina è caratteristica, punteggiata di piazze e slarghi dove, nella bella stagione, fioriscono tavolini e sangria. Vale una sosta, tra un putt e l'altro.







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