SASSI DI MATERA
FRA LEVI E DALÌ

Matera, in Basilicata, è patrimonio dell’Umanità Unesco dal 1993. Scoprire la forza dei Sassi durante una giornata di pioggia è una esperienza affascinante: l’acqua scorre in questo piccolo centro del Sud interno e guardandola disperdersi ordinatamente tra canalette e viuzze si riconosce il lavoro che nei secoli gli abitanti hanno fatto per governare la natura: un monumento alla resilienza. I Sassi tornano a vivere dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia da covid, che hanno costretto turisti e operatori ad annullare prenotazioni di mesi e mesi. Si va verso un ritorno alla normalità.
Il centro del capoluogo si trova a 400 metri di altezza sulle pendici del monte Igino, pendici ripide intercalate da aree piane. Abitazioni antiche sono raggruppate intorno alla cattedrale. Nella parte inferiore, ai due lati del Duomo (da visitare assolutamente, godendosi la vista dal piazzale), fino al torrente Gravina, gruppi di case scavate nel calcare tufaceo di colore bianchissimo prendono i nomi di Sasso Barisano e Sasso Caveoso. Nell'insieme costituiscono una caratteristica città con abitazioni semi-sotterranee. Per dare un tocco poetico a questo viaggio nel tempo oggi si può dormire in queste tipiche strutture, quasi tutte ristrutturate e trasformate in hotel.
Carlo Levi, intellettuale antifascista, confinato in Basilicata per la sua opposizione al regime di Mussolini, fu il primo a raccontare nel romanzo 'Cristo si è fermato a Eboli' la miseria e “la bellezza dolente” di queste latitudini. Nel 1945 così scriveva Levi, un racconto del centro di Matera che ricorda quelli di Zanotti Bianco in Calabria: “Dentro quei buchi neri dalle pareti di terra vedevo i letti, le misere suppellettili, i cenci stesi, Sul pavimento erano sdraiati i cani, le pecore, le capre, i maiali. Ogni famiglia ha in genere una sola di quelle grotte per abitazione e ci dormono tutti insieme, uomini, donne, bambini, bestie... Di bambini ce n'era un'infinità... nudi o coperti di stracci... Ho visto dei bambini seduti sull'uscio delle case, nella sporcizia, al sole che scottava, con gli occhi semichiusi e le palpebre rosse e gonfie. Era il tracoma. Sapevo che ce n'era quaggiù: ma vederlo così nel sudiciume e nella miseria è un'altra cosa... E le mosche si posavano sugli occhi e quelli pareva che non le sentissero... coi visini grinzosi come dei vecchi, e scheletrici per la fame: i capelli pieni di pidocchi e di croste... Le donne magre con dei lattanti denutriti e sporchi attaccati a dei seni vizzi... sembrava di essere in mezzo ad una città colpita dalla peste...".
Svuotati i Sassi negli anni ʹ50 per decreto del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi per questioni sanitarie, seguì una lenta e laboriosa messa in sicurezza, fino al riconoscimento Unesco negli anni ʹ90: da circa 20 anni, poi, è in atto una vera e propria rivoluzione culturale che ha aiutato tantissime persone del posto nel tornare qui per investire in B&B, alberghi diffusi e negozietti di ogni tipo. La rinascita è stata riconosciuta con la nomina a Capitale Europea della Cultura nell’anno 2019. Film come 'La Passione di Cristo', 'Basilicata Coast to Coast', '007 No Time to die' hanno aiutato a veicolare e promuovere all’estero le immagini di questo luogo che bellissimo.
Casa Cava – scavata nella roccia –, per esempio, fino a qualche anno fa era usata come discarica e ora è un auditorium che ospita dibattiti e concerti ogni giorno. Abbiamo incontrato qui la Vicesindaca, Rosa Nicoletti, in un incontro sul tema del riuso dei beni pubblici e la questione delle braccianti rumene e bulgare impegnate nell’agricoltura tra le province di Taranto, Matera e Cosenza. In questi giorni si può visitare una mostra di altissima qualità: “Salvador Dalí, la persistenza degli opposti”, un percorso su tre livelli allestito nel complesso rupestre di Madonna della Virtù e San Nicola dei Greci in cui ci sono sculture, dipinti, opere del maestro catalano accompagnate da videoinstallazioni e racconti sonori. La mostra è organizzata da The Dalí Universe, società con una delle più grandi collezioni private dell’artista al mondo.
Anche la gastronomia nei Sassi offre buone sorprese: peperoni cruschi, salsiccia pezzente, orecchiette con cime di rapa e tanto altro… si può andare all'Osteria del Pico o da Baccus, ma di ristoranti ce ne sono parecchi e per tutte le tasche. Dal Sasso Barisano e da Via Madonna della Virtù si può poi decidere di visitare le chiese rupestri – attraversando un ponte tibetano e attrezzandosi di scarpe da trekking – collocate nella Murgia di fronte a Matera, un gioiello di rocce e vegetazione. O si può continuare sulla Via panoramica dei Sassi, da Casa Noha arrivando fino a piazza San Pietro Caveoso, poi per via Bruno Buozzi spingersi a Palazzo Lanfranchi, sede del Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna della Basilicata (poco distante c'è il Museo archeologico “Domenico Ridola”).
In questo bellissimo palazzo si possono apprezzare collezioni di arte sacra, quadri del ʹ600 e un intero livello dedicato proprio a uno dei personaggi illustri adottati da Matera: Carlo Levi. Qui c'è il suo dipinto "Lucania ʹ61", largo 18 metri, e una serie di immagini che il fotografo e documentarista calabrese Mario Carbone realizzò durante un reportage fatto insieme a Levi nei paesi dove è nato il romanzo 'Cristo si è fermato a Eboli'.
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