Prosciutto cotto: un insaccato popolare, versatile in cucina, di facile e gradevole consumo. Premiato, secondo i dati Istat, da una crescita costante sul mercato: nel 2023 la produzione ha raggiunto le 292.800 tonnellate, con una crescita dell’1% in volume e un +7,7% in valore, pari a 2.280 milioni di euro. La domanda interna si conferma solida, quella estera cresce con un + 6,1% in quantità e il +12,2% di fatturato.
Cifre rilanciate dal 'Gambero rosso', la cui Academy ha stilato la classifica delle marche migliori. La hit parade dei prosciutti - chiamiamola così - è stata compilata attraverso una degustazione 'cieca' di 60 campioni: 22 prosciutti cotti premium e 38 prodotti della grande distribuzione in vaschetta. Ecco la top five delle due classifiche realizzate da un panel di esperti assaggiatori.
Al primo posto Cotto ’60 di Branchi, un prosciutto alta qualità "perfetto ed emozionale".
Seconda piazza per Nustràn di Italprosciutti, prodotto con carni "made in Lombardia".
Il terzo posto del podio è di L’Antonio di I Cottinforno, azienda parmigiana specializzata in prosciutto cotto e arrosto, fondata nel 1986.
Al quarto posto c'è San Giovanni di Capitelli, precursore dei cosiddetti “cotti fuori stampo”, un prosciutto alta qualità di impostazione classica, prodotto seguendo una ricetta vecchia almeno un secolo
In quinta posizione troviamo I Friulani Prestige legato a mano di Vida, il prodotto di punta dell’azienda udinese con oltre mezzo secolo di esperienza nella lavorazione delle carni.
Primo posto per Gran Biscotto di Rovagnati, il prosciutto che dagli anni ’80 reca la firma, riconoscibile dalla marchiatura a fuoco in continuo, sulla cotenna.
La seconda posizione se l’aggiudica Prosciutto cotto Alta Qualità di Coop.
Terza posizione per Prosciutto cotto Alta Qualità di Esselunga.
Al quarto posto si piazza Dal Salumiere di Lidl.
In quinta posizione infine Il Prelibato di Villani.
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