DEADLOCH, SERIE POLITICAMENTE SCORRETTISSIMA

di Fabio Zanchi |



LA FRASE – “Dovremmo tutti liberarci del codice binario.”


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"The Kates"

Finalmente una serie televisiva che ripudia il politicamente corretto. È nata agli antipodi del nostro Occidente puritano e ipocrita. Di produzione australiana, è ambientata in Tasmania, ed è intitolata “Deadloch – Uno strano genere di delitti”. Si può vedere su Prime, scelta lodevole della piattaforma che infrange il muro del perbenismo prevalente altrove, a cominciare da Netflix. Il merito di questa serie è di due showrunner e produttrici, Kate McCartney e Kate McLennan, coppia fissa nota come The Kates.


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E chi, se non due donne, avrebbe avuto il fegato di mettere in scena la storia di un piccolo paese affollato di lesbiche festanti, al centro di una cospicua serie di omicidi piuttosto raccapriccianti (tutti uomini), su cui indagano due donne? La prima è Dulcie Collins, lesbica e ammogliata, composta e riservata. In coppia con lei, Eddie Redcliffe, proveniente controvoglia da Darwin, che esibisce un aspetto repellente e un linguaggio volgarissimo, capace di stendere un camionista, campione di turpiloquio e di ogni nefandezza. Il linguaggio sboccato è una delle ragioni per cui la serie è vietata ai minori di 18 anni, secondo una consuetudine che non pare tenere conto che in Rete si trova ben di peggio.


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La vicenda è radicata a Deadloch, dove tutti si conoscono. È la stagione in cui fervono i preparativi per il Festaval (con la “a”), una rassegna culturale a cura della locale comunità lesbica, impegnatissima ad animare la vita cittadina. Il coro fa le prove per una canzone queer molto esplicita, dal titolo “I Touch Myself”. Sulla spiaggia vengono organizzate sedute di meditazione e comunione con la terra, durante le quali tutte le partecipanti si sdraiano nude e rapite, orgogliose delle proprie rotondità. Sul più bello, compare un cadavere. Nudo anche lui. È un uomo cui è stata mozzata la lingua, come scoprirà il sergente Dulcie. Quel corpo, appartenente all’allenatore della squadra di rugby, è soltanto il primo di una lunga serie, emergente anche dal passato, che determinerà una caccia al serial killer.


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Mentre Dulcie terrà il punto, aiutata da un’imbranata giovane agente, peraltro non priva di intuizioni geniali, Eddie farà di tutto per chiudere al più presto le indagini, per tornare a Darwin. Deadloch le sta troppo stretta. E tutta quella gente strana, così distante dalla sua eterosessualità, non le va proprio a genio. Dovrà fare i conti, suo malgrado, con la situazione, sempre più complicata. Via via che compaiono cadaveri mutilati della lingua, aumentano i sospettati: tutti residenti in quella cittadina.


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Ricco di sorprese, il racconto all’inizio ha una sovrabbondanza di toni e situazioni grottesche. Di puntata in puntata la trama conquista l’attenzione. Perfino l’eccentrica Eddie, restia a vestire i panni decenti di una persona normale, cambia look pur conservando una inarrestabile preferenza per il turpiloquio.


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Prevale, fin dalle prime battute, un punto di vista molto ironico, che è il tratto distintivo di The Kates. Ed è proprio questo che riesce a fare di Deadloch un prodotto per molti versi inatteso. Il finale lascia intendere che ci sarà presto una seconda serie, sempre con la strana coppia, Dulcie ed Eddie, protagoniste. Un magazine statunitense, si chiama “Deadline” manco a farlo apposta, lo ha assicurato, in esclusiva: la seconda stagione avrà altri sei episodi e sarà prodotta entro la fine di quest’anno. Le creatrici promettono un’altra stagione “sarà sudata, appiccicosa e sporca”. Ci sarà da ridere.

Una buona notizia, nel campo non troppo affollato delle serie tv di qualità.


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LA SERIE



Otto episodi di 59 e 64 minuti, su Amazon Prime Video



PERSONAGGI e INTERPRETI



KATE BOX è Dulcie Collins

MADELEINE SAMI è Eddie Redcliffe

NINA OYAMA è l’agente Abby

ALICIA GARDINER è Cath, la compagna di Dulcie