LA COPPIA PERFETTA CON DELITTO
LA FRASE – “Chiunque indossi infradito al di fuori della propria casa dovrebbe essere arrestato.”
La coppia perfetta sta insieme per merito del collante più potente che c’è: i soldi. Lei, bella e ricchissima è Nicole Kidman, nella parte della scrittrice Greer Garrison Winbury. La sua occupazione principale, oltre scrivere romanzi, è quella di tenere integra la facciata della famiglia, di cui fanno parte tre figli, tutti ormai maggiorenni tranne uno, alla soglia del diciottesimo anno. Lui è Liev Schreiber, nei panni di Tag Winbury, il marito, che passa la giornata, oltre a fumare spinelli e bere l’umanamente bevibile, a tentare di colpire con una pallina da golf i gabbiani che galleggiano nelle acque di fronte alla favolosa tenuta di famiglia di Nantucket, piccola isola per privilegiati del Massachussetts.
È la vigilia del 4 luglio, Independence Day. Giorno importantissimo, da quelle parti, tanto che in ogni inquadratura sventolano più bandiere a stelle e strisce. Giorno importantissimo, per la coppia, perché è la vigilia delle nozze del primogenito Benji. E perché subito dopo è il diciottesimo compleanno del più giovane, Will: una volta maggiorenne lui, si sbloccherà un sostanzioso vitalizio per i tre figli, destinato a far felice soprattutto Thomas, pieno di debiti fino al collo e in attesa di un figlio dalla moglie Abby, tanto bionda quanto perfida.
Alla festa per i promessi sposi Greer ha invitato la crème de la crème, come si conviene. Dovrebbe essere felice, e invece no. Prima di tutto perché la futura nuora non le piace proprio: Amelia viene da una famiglia di basso rango, lavorava in uno zoo e si vede benissimo che fa fatica a tenere il passo dell’ambiente altolocato del figlio, innamoratissimo, quel babbione. La seconda ragione, per tacere del rancore sotterraneo nei confronti del marito Tag, è più pesante. A guastare la festa c’è il ritrovamento, nelle acque, del corpo dell’avvenente testimone e migliore amica della sposa. Fin da subito si capisce che è stata annegata da qualcuno. E quel qualcuno non può che far parte dell’allegra compagnia della famiglia. Così perfetta. Ma soltanto all’apparenza.
La trama di questa serie Netflix, ideata da Ienna Lamia, richiama molto i gialli di Agatha Christie, che non a caso è citata in uno dei dialoghi. Ogni protagonista di The Perfect Couple ha un buon motivo per essere considerato colpevole. Trovare la soluzione sarà compito di un poliziotto locale e di una investigatrice venuta da fuori. Lui molto impegnato a tutelare la rispettabilità della ricca e potente famiglia, da cui dipendono i finanziamenti al corpo di polizia. Lei molto ruspante e insensibile al tintinnio di dollari.
Il cast è di alto livello. Nicole Kidman, qui, è meno legnosa che in Expats (Prime Video): dura e perfida quanto basta. Al suo fianco c’è Liev Schreiber (“A Perfect Man”, “Il caso Spotlight”, “Il capitale umano”); Dakota Fanning, protagonista in “Ripley”, è la cattivissima Abby; c’è poi Isabelle Adjani, irriconoscibile per eccesso di restauri; la figlia di Bono degli U2, Eve Hewson, nella parte di Amelie, la sposa promessa. Donna Lynne Champlin (“The First Lady”) è Nikki Henry, la rude detective che fa da perfetto contraltare all’altezzosità della famiglia Wimbury. Sua una delle migliori battute: “Mia figlia studia il mandarino. Ai miei tempi c’era falegnameria e idraulica”.
La storia è raccontata con un buon ritmo e la sua durata, sei puntate in tutto, evita sbavature e lungaggini. Merito della regia della danese Suzanne Bier, cui si deve anche “Undoing”, altra serie di notevole impatto, un mystery thriller sul benessere assai apparente di una famiglia perfetta (anche in quel caso la protagonista è Nicole Kidman, insieme a Hugh Grant e a Matilda De Angelis). Merito, anche, del libro “The perfect couple”, di Elin Hildebrand, che nel 2018 conquistò la classifica dei bestseller del NY Thimes.