Entrevìas è uno dei quartieri più poveri di Madrid. Stretto tra due linee ferroviarie, ha una popolazione sempre più vecchia. Costretta a fare i conti con un’immigrazione povera e l’insidia di una speculazione edilizia piuttosto aggressiva e spregiudicata, mascherata da gentrificazione.

Entrevìas è il titolo di una serie televisiva che si trova su Netflix. Arrivata con successo alla seconda edizione, ora è annunciata la terza, dal 23 febbraio.

Il protagonista è Tirso Abantos, padrone di un negozio di ferramenta con scarsa clientela, reduce dalla guerra in Bosnia dove era arrivato al grado di capitano, titolare di un carattere piuttosto ruvido, che nasconde un cuore sorretto da saldi principi all’antica, molto restio a manifestarsi in tutta la sua generosità. Accanto a sé ha altri due reduci, a lui sempre fedeli. Uno, Pepe, è il proprietario del bar di Entrevìas, scarsamente frequentato. Gli affari gli vanno male, in compenso è sempre pronto ad accorrere al richiamo di Tirso, se c’è da tuffarsi in qualche impresa pericolosa. Altrettanto disponibile, Sanchis, legatissimo al suo “capitano”, di professione assai incerta, ancora tormentato dai fantasmi della guerra.

Antagonista di Tirso è Ezequiel, poliziotto molto incline a sporcarsi le mani, nel tentativo di tenere sotto controllo un quartiere che sta scoppiando per le tensioni sociali che accompagnano un avvenire incerto, e per la presenza di una malavita sempre più aggressiva a libro paga di chi specula.

Le donne che popolano il microcosmo che gira intorno all’ex capitano sono di varia provenienza ed età. Una è l’ex moglie Mari Carmen, detta Maica. Jimena è la loro figlia, che ha un pessimo rapporto con Tirso, gli mollerà la figlia adottiva Irene, abbandonerà il marito e, come si scoprirà nella seconda serie, si innamorerà di una poliziotta, finalmente appagata.

Altro personaggio centrale è Gladys, affascinante immigrata dal Centroamerica con figlio a carico, oggetto neanche tanto oscuro del desiderio (non corrisposto) di Ezequiel: alla fine riuscirà a conquistare il cuore riluttante di Tirso e ad assicurare un felice futuro anche al bar di Pepe, portando una ventata di raggiante buonumore.

Le storie dei vari personaggi si intrecciano a più livelli, soprattutto per l’irruzione di gang malavitose, dedite allo spaccio teleguidato da speculatori edilizi. E mentre si sviluppano dinamiche legate ad amori più o meno impossibili, che coinvolgono tutte le generazioni, emerge il vero filo rosso della serie. Quello che racconta il pericolo che corrono i quartieri “popolari” in ogni grande città. Siamo a Madrid, ma sembra una storia di casa nostra. “Entrevìas – dice con orgoglio Tirso – è la sua gente”. Ma c’è un’insidia: “Gentaglia che occupa appartamenti, vende droga e distrugge i nostri affari”.

Che fare? Con in subbuglio per le sorti della nipote, sempre in pericolo e per di più vietnamita (Tirso è tenacemente abbarbicato a pregiudizi razziali, fino a quando Gladys non glieli scioglie), l’ex capitano rispolvera armi e cipiglio nella lotta contro speculazione e malavita. Prima ostacolato dal poliziotto corrotto e senza scrupoli, che poi diventerà suo alleato.

La terza serie si preannuncia non meno movimentata delle prime due. La premessa è che, da quando Gladys è entrata nella sua vita, tutto sembra andare a gonfie vele: il negozio di ferramenta va alla grande, la nipote Irene, legata al figlio di Gladys sta per partorire e perfino il suo amico ha deciso di non abbandonare il bar. Senonché riappare sulla scena l’ex moglie, Maica, con un progetto: aiutare i membri delle gang ad abbandonare la strada. Mentre si complica il quadro familiare, Tirso dovrà riprendere il ruolo di giustiziere di quartiere per fronteggiare l’aggressività degli spacciatori. Insieme ai suoi fedelissimi ex commilitoni, sempre al suo fianco.

José Coronado e Luis Zahera sono due attori molto noti in Spagna. Ambedue hanno ottenuto il Premio Goya. Lavorano spesso insieme, quasi fossero una coppia di fatto.