TED
LASSO

di Manuela Cassarà |

TED LASSO — «La serie in tre stagioni su Apple TV+ che molti avranno perso, ma che consiglio di recuperare.».


Believe
Believe è più di un cartello

A chi potrebbe accusarci di arrivare tardi, la prima stagione è uscita nel 2020, rispondo: meglio tardi che mai! Visto che nel frattempo Ted Lasso si è portata a casa un buon numero di premi prestigiosi: due vittorie ai Golden Globe per il protagonista e co-autore Jason Sudekis come miglior attore, più altre sei candidature, incluse due per il 2024, quindi staremo a vedere; aggiungiamo 8 vittorie e 14 candidature agli Emmy e 3 vittorie e 4 candidature allo Screen Actors Guild award, il tutto nel 2021 e nel 2022.

In Italia il riscontro mediatico è stato scarso, il passaparola anche, forse dovuto al fatto che per godersela appieno la serie sarebbe meglio vederla in originale, sottotitolata.

Non fosse stato per la dritta di due simpatiche signore scozzesi, mie concittadine qui a Torino, credo proprio che Ted Lasso, la serie su AppleTV+ sarebbe sfuggita anche a me.

E dirò di più, non avessi deciso che bisognava far fruttare i €9,99 dell’abbonamento che mi aveva permesso di vedere quella chicca che è Slow Horses, probabilmente l’avrei scartata a prescindere.

Essendo che per 74 anni della mia lunga vita il mio disinteresse per il Calcio è sempre stato coerente, ribadito, difeso con orgoglio e privo anche di momentanei ripensamenti, essendo che quando ci sono i mondiali io preferisco mettere i piatti in lavatrice piuttosto che soffrire per un calcio d’angolo, essendo che quando ci provo e cerco di guardare una partita in TV mi distraggo e tutto guardo meno che il percorso del pallone, verrebbe da domandarmi: che ci azzecchi tu con una storia ambientata sui campi da calcio, peraltro di una squadra inglese? Domanda legittima, ma l’innamoramento è avvenuto dai primi fotogrammi, quando ho capito che io e Ted Lasso avevamo qualcosa in comune: non sapere che cos’è un “fuorigioco”!


Believe
Con Coach Beard e Nate, da Tv Sorrisi e Canzoni

Cosa che per quello che mi riguarda, in base a quanto sopra, trovo più che legittima, ma per un tizio, per quanto Americano, chiamato a dirigere la AFC Richmond, squadra della Premier League in serie difficoltà e in odore di retrocessione, quella ignoranza si preannunciava come un problema serio.

Ted Lasso arriva dal Kansas, un piacente e pacioso signore baffuto dallo sguardo per lo più attonito, interpretato con accattivante simpatia da Jason Sudekis, reclutato in ragione del recente successo in campionato con la locale squadra di Football Americano, sport derivato del Rugby, dove corpulenti giocatori si scambiano sonore mazzate per portare a meta una palla ovale; gioco perciò da non confondersi con quello che, oltreoceano, viene chiamato Soccer e che, per i figli d’Albione, è invece l’omonimo football, cioè il nostro calcio.

Ciò detto, ovvio che per i frustrati tifosi del Richmond la scelta di un Americano che si presenta in tandem con l’ imperscrutabile amico Coach Beard, tizio di poche parole e acculturate citazioni (lo stralunato Brendan Hunt, al quale darei il premio genialità), si rivela da subito balzana, specie dopo l’imbarazzante conferenza stampa di presentazione, dove l’unico a non fare un plissé di fronte alla propria ignoranza è proprio il serafico Ted, che vede l’allenamento come una scuola di vita, dove l’importante non è vincere ma partecipare e dare il meglio di sé.


Believe
Keeley, Rebecca, Higgings

Ad averlo scelto, per machiavellici motivi che nulla a vedere hanno con la squadra, la Presidentessa del Club, la statuaria Rebecca Welton, svettante sui suoi tacchi 12, inguainata in fascianti vestitini strizza forme, un pezzo di ragazzona bionda dal sorriso a 32 denti, interpretato dalla magnifica Hannah Waddingham, famosa in patria anche per le sue notevoli doti canore.

Il piano di Rebecca è semplice, fare fallire l’AFC Richmond per colpire al cuore quel fedifrago del marito Rupert Manion (Anthony Head al suo più luciferino) da cui ha appena divorziato, mollata come da tradizione per una più giovane fanciulla.


Believe
Hannah Waddingham, Rebecca

Peccato che il caro Ted scompiglierà totalmente i suoi piani e la conquisterà anche grazie a degli irresistibili biscottini burrosi.

Per non togliere il piacere della sorpresa eviterò di fare un riassunto, se non sommario, delle singole stagioni, causa una sceneggiatura ricca di risvolti inaspettati e di personaggi che sanno conquistare il nostro interesse. Entrare nei dettagli sarebbe fare un torto alla serie.

Mi limito a dire che, fin dall’inizio, Ted cercherà di conquistare e rappacificare uno spogliatoio diviso tra il ringhiante Roy Kent (Brett Goldstein, qui nel duplice ruolo di sceneggiatore), ex leggenda del pallone che non accetta di fare largo ai giovani, specie a quel narciso nascente di “bei capelli” Jamie Tartt (Phil Dunster), affetto da manie di protagonismo in campo e non solo. Il reciproco testosterone schizza alle stelle e l’atmosfera si taglia con il coltello, a scapito degli altri giocatori, in primis del nigeriano Sam Obisanya (Toheeb Jimoh), torturato dalla nostalgia di casa e da sensi di colpa post partita.

«Sam – gli chiede Ted- sai quale è l’animale più felice al mondo? Il pesce rosso. E sai perché? Ha una memoria di dieci secondi. Sii un pesce rosso Sam».
Ovvero: non ti crogiolare nel ricordo dei tuoi sbagli, passa oltre e dai il meglio di te.

Il che vale sicuramente per tutti noi.

Perché il fine, nel mondo di Lasso, non è la vittoria, ma crederci fino in fondo: BELIEVE, scrive di suo pugno fin dal primo giorno sulla porta dello spogliatoio. E quel Believe, strappato e poi rappezzato, sarà di fondamentale importanza, anche nella terza e ultima stagione.

Tre i personaggi che amiamo da subito: Keeley Jones (un’adorabile Juno Temple versione Barbie Doll), eccentrica PR fine conoscitrice del mondo dei social; Leslie Higgins (l’ottimo Jeremy Swift) adulatore e servitore della signora Welton, padre di famiglia inizialmente complice nel di lei piano di rovinare la squadra, salvo diventare solidale con Ted, conquistato dal suo buon cuore. E infine l’underdog Nate Shelley (Nick Mohammed) un piccolo, timido magazziniere tuttofare, con un talento naturale per la tattica, che Ted eleva al rango di aiuto allenatore.


Believe
Keeley Jones

Questo a grandi linee il filo conduttore della Prima Stagione, dove non tutti i piani andranno come previsto, inclusa un’inaspettata retrocessione in Championship, che durerà poco.

Dulcis in fundo si scoprirà che è Lasso stesso a infornare, ogni mattina, i biscotti che porta a Rebecca, la quale si addolcisce per la loro dolcezza e l’amichevole calore di Ted.

Durante la Seconda Stagione la trama, le interazioni psicologiche e i rapporti tra i vari personaggi si fanno più complessi.

C’è chi lascia la squadra, chi cambia lavoro, chi cambia partner, chi s’innamora, chi deve fare i conti con le proprie ambizioni, chi con i propri sensi di colpa, chi con le proprie speranze, chi - come lo stesso Ted - con le proprie paure e perdite. C’è tanta roba.

Ci sono amori, dolori e sconfitte; quest’ultime, come ci insegna Ted, possono trasformarsi in alleate che portano a conoscerci, a maturare. Mentre la squadra pian piano diventa tale e si compatta in campo e fuori, il ligneo Roy Kent, che nel frattempo ha preso atto dei suoi limiti e si è messo ad allenare la squadra Under 9 della nipotina, diventa uno sboccato commentatore televisivo su Sky Sport.

In quel salotto di speculazioni, dove ogni opinionista elargisce con prosopopea pillole di saggezza sfoggiando certezza e sicurezza, Roy, come nel suo stile, è volgare e lapidario: «Stiamo qui a tirare a indovinare cosa faranno i giocatori, poi dopo l’intervallo ci lamentiamo perché non l’hanno fatto. È ovvio che non possiamo saperlo. Non siamo con loro in campo, non siamo con lo loro negli spogliatoi, non possiamo guardarli negli occhi».

La prima puntata della Seconda Stagione inizia col botto, quando il superstizioso attaccante messicano Dani Rojas (un tenerissimo Cristo Fernández), uccide involontariamente il povero Earl, levriero mascotte del Richmond - il cui nome di battaglia è infatti Greyhound - che aveva spiccato un balzo a bordo campo, intercettando il pallone.

Ad aiutarlo è chiamata una psicologa dello sport, la dottoressa Sharon Fieldstone (una lignea e imperscrutabile Sarah Niles); cosa che Lasso subisce con disagio, ma che, in seguito, aiuterà anche quel bellimbusto di Jamie, tornato all’ovile dopo una breve parentesi nelle file di una squadra rivale, a cercare il perdono dell’abbandono, iniziando così la sua redenzione.

Torna a casa anche Roy, richiamato da Ted, che, in qualità di quarto allenatore della squadra, regala a Richmond una serie di vittorie consecutive che fanno sperare in un vero cambio di passo.

Nate, sentendosi messo da parte, non la prende bene. Durante una partita con gli Spurs, quando il gioco si fa duro, e Ted per un attacco di panico abbandona il campo, Nate, con una controversa tripla sostituzione, ribalta le sorti del gioco. Il suo senso di sé si gonfia, la sua frustrazione anche, e da lì a sputtanare Lasso il passo è breve.


Believe
Keeley, Rebecca, Higgings

La storia è complessa e anche nella Terza Stagione le sorprese non mancano. Il Calcio torna a giocare un ruolo importante, anche se i pronostici degli opinionisti non sembrano segnalare fortuna per la squadra. Se non fosse per l’arrivo di Zava, un top player ritagliato a misura di Ibrahimovic, con tanto di chignon, che fa impennare i risultati in Premiere League.

Le storie personali si fanno sempre più complesse: Ted deve fare i conti con una presenza ingombrante, quella del nuovo compagno della ex moglie, per riallacciare il rapporto con il figlio; Coach Beard decide di sposarsi con una tizia altrettanto strana; Keeley si mette in proprio e ha una relazione saffica - tornata single decide di rifiutare sia Jamie che Roy, per rimanere “sua” -; Rebecca è tentata di vendere la squadra, ma in trasferta ad Amsterdam, dove si assiste ad un doppio coming out, ha un incontro che potrebbe cambiare la sua vita sentimentale; passata la meteora Zava, Jamie ritrova il talento e fa la differenza; la serpe Nate, dopo la parentesi da allenatore della odiata squadra rivale del West Ham, al soldo dell’infido ex marito di Rebecca, si ravvede e cambia vita facendo il cameriere nel ristorante della sua ragazza; alla luce del perdono di Lasso al suo più evangelico, torna al Richmond, più umile e più saggio. Missione compiuta.


Believe
Roy, Keeley e Jamie

Dopo l’ultima vittoria con l’odiato West Ham, siamo arrivati al finale di stagione e più probabilmente della serie: con tenerezza vediamo Ted Lasso che, fedele con se stesso e con il suo credo, se ne torna a casa, perché è nel far crescere il figlio che troverà la sua strada di uomo e di padre.





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