UNA FAMIGLIA QUASI
NORMALE
LA FRASE – «Niente è così difficile come essere genitori».
Stella ha 15 anni. Parte per un campeggio. Incontra un ragazzo più grande di lei: l’allenatore della squadra di pallamano. Lui le piace molto e lo invita a fare una nuotata. Si baciano. Finiscono in un capanno. Lei vorrebbe soltanto pomiciare. Lui no. Finisce che lei non riesce a opporsi e lui la violenta. Verrà suo padre a riportarla a casa.
Una vicenda atroce nella sua normalità, e lo spunto per “Una famiglia quasi normale”, serie in onda – e attualmente sulla cresta dell’onda - su Netflix.
Ulrika è la madre di Stella. Fa l’avvocato. Beve molto e tradisce il marito con un avvocato suo collega. Normale anche questo. O quasi.
Adam, il padre e marito, è un pastore della Chiesa di Svezia. Vive in un mondo tutto suo, in un guscio di serenità che lo mette al riparo dai segnali che vengono da moglie e figlia, che potrebbero scalfire tutta quella pace fittizia. Normale, o quasi.
A infrangere gli equilibri della famiglia, che vive in una bellissima casa nella campagna di Lund, a qualche decina di chilometri da Copenhagen, la violenza subita da Stella. Sulla quale, soprattutto per decisione di Ulrika, si decide di stendere un velo di silenzio. Motivo: la ragazza non otterrebbe alcun risultato dalla giustizia, se non altri dispiaceri. “Qui non si tratta di moralità – dice l’avvocata al marito – si tratta di legge”. E la legge, anche in Svezia, difficilmente starebbe dalla parte della ragazza violentata, in assenza di prove, ma soprattutto in assenza di un suo rifiuto forte ed esplicito al momento del rapporto subito.
Risultato: ognuno sarà costretto a ingoiare le proprie angosce e a elaborarle come meglio sa (o può) fare. Normale. O quasi.
Quattro anni dopo, la svolta. Stella ha trovato un lavoro, Ulrika continua a bere e a incontrarsi con il suo amico, Adam prosegue nel suo tran tran alimentato di rimozioni e silenzi. La ragazza conosce un trentenne molto attraente, che gira in Porsche. Fra i due nasce un rapporto che sembra andare molto bene. Ma non è così, perché lui nasconde un lato oscuro.
Una notte il giovane viene accoltellato. Stella torna a casa insanguinata. Verrà arrestata, accusata di omicidio. I suoi faranno di tutto per tentare di scagionarla. Com’è normale, o quasi. Ulrika arriverà a nascondere le prove. Adam a mentire, nel tentativo di coprire la figlia. Il finale è piuttosto sorprendente, e vale la pena di seguire tutte e sei le puntate per scoprire come va a finire.
La storia, ben raccontata anche grazie a un cast di attori piuttosto credibili, è tratta da un thriller di Mattias Edvarsson (Rizzoli editore). Il romanzo ha venduto oltre 550mila copie in 35 Paesi. Nel giro di una settimana la breve serie è balzata in testa alla Top 10 di Netflix, anche grazie all’attualità del tema.