Zodiaco
Cibo per il Sagittario. La sicurezza di sé unita alla grande potenza dinamica lo rende spesso travolgente, ma anche invadente. Non è egoista, ma semplice. Nonostante tutto amerà questa preparazione non banale, che crea letizia al palato. “La letizia non è direttamente cattiva, ma buona; la tristezza invece è direttamente cattiva….” (Baruch Spinoza, Amsterdam, 24/11/1632, Sagittario)
Arte
Dustheads di: Jean Michel Basquiat

Ingredienti
- una coscia d'anatra
- miele di castagno
- lime
- mandarini
- limone
- prezzemolo
- mezzo bicchiere di vino bianco
- un cucchiaio di senape
- uno scalogno
- cipolla
- sale grosso
- pepe nero
- sciroppo d'acero
- un cucchiaio di farina
- Cointreau



Preparazione
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Prendete la coscia d’anatra e praticate delle profonde incisioni sui due lati
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Cospargete la carne di abbondante pepe nero, dopo averlo fatto saltare in padella.
Metteteci sopra una manciata di sale grosso e spennellate con il miele di castagno.
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Mettete in forno a 180 gradi per 35 minuti.
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Affettate un lime, un mandarino e un limone, metteteli in una ciotola con prezzemolo secco,
una cucchiaiata di senape e il vino bianco.
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Nel frattempo fate soffriggere dolcemente lo scalogno e la cipolla tritati.
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Quando il soffritto è imbiondito aggiungere la ciotola di agrumi e cuocete a fiamma alta per cinque minuti.
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Levate le bucce degli agrumi e aggiungete una cucchiaiata di sciroppo d’acero e un bicchierino di Cointreau.
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Aggiungete un cucchiaio di farina e lasciate addensare la salsa così ottenuta.
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Estraete dal forno la coscia d’anatra
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e affettatela, ricavandone dei sottili bocconcini.
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Adagiateli su un piatto di portata e servite caldi con la salsa di agrumi come accompagnamento.
Noterelle
L’anatra ha una carne pregiata, dal gusto forte e aromatico che si sposa benissimo con i profumi e gli aromi agrumati tipici dell’arancia e degli agrumi in genere: un abbinamento da sempre considerato raffinato e riservato alla occasioni speciali. Contrariamente a quanto si creda, questo piatto è squisitamente italiano, o meglio fiorentino, e le sue origini si fanno risalire al XV secolo, quando il succo degli agrumi si utilizzava come conservante per le carni. Il piatto toscano conosciuto un tempo con il nome di “papero alla melarancia” fu, con molta probabilità, esportato in terra francese da Caterina de Medici dopo la sua unione con Enrico II di Francia. La sovrana infatti portò con sé il suo seguito di cuochi che mantennero molte delle tradizioni culinarie toscane. Questa ricetta ne è una rielaborazione contaminata e moderna, con l’utilizzo del miele come nella cucina cinese, dove il miele è spesso impiegato per marinare carni, specialmente il maiale e l'anatra, conferendo una glassatura dorata e croccante.