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23 agosto 2022

Hang, il piccolo Ufo sonoro

di Adriana Tessier

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Capita di alzare gli occhi verso il cielo e, ogni tanto, guardare oltre la Luna e immaginare affascinati un infinito senza tempo né gravità, pieno di “cose” la cui conoscenza e comprensione appartengono all’intuito e in gran parte al futuro…

E capita di guardare verso la Terra, di posare lo sguardo su ciò che esiste e si conosce da sempre, i semi e le radici, così potenzialmente ricchi e rassicuranti nella loro saldezza e manifestazione di buoni frutti…

Due prospettive complementari felicemente coniugate nell’Hang, uno strumento dalle sonorità calde e introspettive, nato alla fine degli anni ’90 e modernamente proiettato verso il futuro ma al tempo stesso di concezione primordiale.

L’Hang appartiene alla famiglia degli idiofoni (cioè di quegli strumenti il cui suono è prodotto dalla vibrazione del proprio corpo ottenuta in modo diretto, senza l’ausilio di membrane, corde, colonne d’aria, ecc.) ed è formato dall’unione di due piatti convessi del diametro di poco più di 50 cm. ciascuno, sottoposti a un trattamento termico (la cosiddetta “nitrurazione”, ovvero l’arricchimento con azoto della lastra metallica) che ne previene le deformazioni e li rende particolarmente resistenti all’usura e alla corrosione.

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Suonatrice di hang

Il piatto inferiore dell’Hang (detto Gu) funge da cassa di risonanza e presenta un’apertura centrale che produce un suono intonato e può essere utilizzata sia per generarne altri attraverso la percussione diretta che per modulare quelli prodotti dalla semisfera superiore.

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L'Hang

Il piatto superiore (detto Ding) presenta invece una sorta di cupola centrale che produce un suono profondo, simile a quello del Gong, ed è circondata lungo la parte più esterna da un numero variabile (da 7 a 8) di piccole concavità martellate che creano un circolo tonale (quello di Re minore in tutte le ultime versioni ma a scelta tra La, Sol o Fa in quelle precedenti), cioè “note” armonizzate intorno a quella centrale (Dome), più grave.

Oltre a ricondurre alla propria interiorità, all’introspezione e a volte alla guarigione, la tonalità di Re minore è, a detta dei costruttori, anche la più appropriata alle dimensioni e al tipo di materiale di cui è fatto questo strumento, motivo per cui dopo varie sperimentazioni è stata scelta come definitiva.

L’Hang non possiede una specifica tecnica esecutiva, e il numero limitato di campi sonori viene compensato oltre che dall’uso percussivo di parti diverse della mano anche da rotazioni dello strumento che permettono di modulare la nota profonda mentre si suona. Lo strumento, al cui interno c’è solo aria, è stato concepito per essere appoggiato sulle ginocchia o su un supporto e percosso con polso, palmo e dita di entrambe le mani, motivo per cui gli è stato attribuito il nome di Hang (hanghang al plurale), che, nel dialetto di Berna, vuol dire, appunto, mano.

L’Hang nasce infatti in un piccolo angolo non lontano dal centro della città di Berna, dove attualmente è situata la Hang House, presso cui Felix Rohner e Sabina Schärer, due artigiani dediti allo studio e alla costruzione di percussioni etniche di tutto il mondo (Steelpan, Gamelan, Gong, Campane tibetane…), iniziarono la loro ricerca sollecitati dal noto multipercussionista svizzero Reto Weber, che immaginava una sorta di evoluzione del Gatham (anfora indiana).

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Felix Rohner e Sabina Scharer

Felix Rohner e Sabina Schärer pensarono quindi di rovesciare uno Steelpan (strumento a percussione ottenuto da vecchi bidoni metallici, tipico delle isole di Trinidad e Tobago) e di unirlo a un piatto convesso di acciaio (il metallo ha la proprietà di produrre suoni a lunga durata), opportunamente lavorato, ottenendo così un nuovo strumento in cui confluiscono la timbrica dello Steelpan (tramite il piatto superiore) e quella del Gatham (tramite il piatto inferiore).

Grazie anche alla consulenza di fisici ed esperti di materiali metallici, il prototipo di Felix Rohner e Sabina Schärer è stato poi perfezionato, subendo nel tempo alcune modifiche volte a ottimizzarne struttura, design, dimensioni, intonazione e materiali.

Prodotto dal 2000, il marchio dell’Hang è detenuto dall’azienda svizzera PANArt. Strumenti simili, prodotti successivamente da altre imprese artigiane, prendono il nome generico di dischi armonici (in Italia) o di handpan (nei paesi anglofoni).

Oltre ad essere uno strumento a percussione, l’Hang rappresenta un’entità olistica e pertanto è spesso utilizzato anche in sedute di musicoterapia.


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